Truffa allo Stato per 31 milioni: denunciati nove imprenditori
Maxi operazione della Guardia di Finanza di Brescia, indagini avviate dalla Procura di Milano: 33 persone sotto controllo, nove imprenditori edili denunciati. Avrebbero frodato il fisco per oltre 31 milioni di euro
Sono addirittura nove gli imprenditori finiti sotto inchiesta da parte della Guardia di Finanza, nell’ambito di un’indagine legata all’evasione fiscale e al lavoro nero, con epicentro nell’ovest bresciano per un danno nei confronti dello Stato calcolato in circa 31 milioni di euro.
Un leitmotiv che troppo spesso si ripete, in lungo e in largo in tutta la provincia: il caporalato per ridurre al minimo l’incidenza dei salari, chiamando spesso lavoratori a cottimo ovviamente sottopagati. Allo stesso tempo indebite compensazioni di crediti Iva, emissioni di fatture per operazioni finanziarie e non, in realtà mai avvenute. Per non parlare di bilanci e registri di contabilità, scomparsi o addirittura distrutti.
Sarebbero 33 i bresciani finiti sotto la lente d’ingrandimento della Finanza, parte ‘attiva’ di nove aziende edili da sempre operative nell’ovest bresciano: tra di loro i nove denunciati. Quattro aziende di Chiari, poi ditte di Capriolo, Castegnato, Coccaglio, Palazzolo e Paratico. Le indagini sono partite addirittura dalla Procura di Milano: sono già stati confiscati beni mobili e immobili, conti correnti, quote azionarie.
Case di lusso e autorimesse, macchine costose e perfino una barca, ormeggiata sul lago di Garda. Secondo gli agenti della Guardia di Finanza il danno complessivo allo Stato supererebbe abbondantemente i 31 milioni di euro: di questi, circa 20 milioni derivati da evasione dell’Iva, crediti d’imposta fasulli e fatturazioni fittizie.