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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Quinzano d'Oglio

Nuovo mega impianto di metano, paura per fenomeni sismici

L'allarme rilanciato dal Coordinamento lombardo dei Comitati Ambientalisti: troppo il silenzio che circonda il progetto della Stogit-Eni per lo stoccaggio di metano nella Bassa Bresciana

Movimenti sismici nel raggio di 20 chilometri, coinvolgendo la bellezza di 19 Comuni – 12 del cremonese e 7 bresciani – per un totale di 60mila abitanti. Questo il 'rendering' (secondo la versione degli ambientalisti) del nuovo impianto di stoccaggio del metano proposto dalla Stogit, gruppo ENI, che prosegue nel suo iter autorizzativo (e realizzativo) contestato per ora solo dal Coordinamento lombardo dei Comitati Ambientalisti e da due Comuni della Bassa, Borgo San Giacomo e San Paolo.

Un nuovo allarme rilanciato dagli ambientalisti a seguito di un incontro a Brescia città: il nuovo impianto di pompaggio e stoccaggio – e che pare sia stato ben apprezzato anche dal decreto Sblocca Italia – prevede in pratica due movimenti nell'arco di un anno, sei mesi di immissione e sei mesi di estrazione.

I rischi paventati dai comitati riguardano non solo la tematica ambientale, con tutte le conseguenze dovute dalle emissioni quasi continue di metano nell'aria e nell'atmosfera, ma pure quella geologica, con la possibilità non remota – sempre secondo il fronte del no – che il movimento nel sottosuolo possa provocare terremoti, seppur a bassa intensità.

La sede fisica dell'impianto di stoccaggio dovrebbe essere Bordolano, appena oltre confine. Ma sarebbero ben sette i Comuni bresciani che in qualche modo ne sarebbero coinvolti: Borgo San Giacomo, Pontevico, Quinzano, San Paolo, Verolanuova, Verolavecchia e Villachiara.

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