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Cronaca

Cala il sapario sulle grandi mostre: addio a Renoir

Forse non c'è un futuro oltre Matisse. La mostra su Renoir, che doveva essere la seconda tappa del ciclo "I colori della felicità, non si farà. I motivi bisogna cercarli tra patti di stabilità, bilanci sempre più effimeri, risorse introvabili

Forse non c’è un futuro oltre Matisse. La mostra su Renoir, che doveva essere la seconda tappa del ciclo “I colori della felicità, non si farà. I motivi bisogna cercarli tra patti di stabilità e bilanci sempre più effimeri: le risorse mancano e, come si dice a Brescia, bisogna “tenere a mano”. I tagli meglio alla cultura che alla politica, naturalmente.

La finanziaria 2010, inoltre, prevede che i comuni non debbano “effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza, per un ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2009 per le medesime finalità”. Brescia quindi disporrebbe di una cifra che si aggira intorno agli 800.000 €, poco o niente per organizzare eventi di grande prestigio, anche internazionale. Non tutto è perduto, però. Come sempre in Italia, la deroga è dietro l’angolo: “Cercheremo di sfruttare al meglio le risorse che abbiamo. – spiega l’assessore alla cultura Andrea Arcai - Viste le difficoltà economiche dei comuni  credo che non ci sarà la fila per chiedere di poter spendere di più. I soldi li mettono comunque i comuni, non certo il ministero, che al limite concede di poterli usare. Noi comunque il nostro progetto lo presenteremo. Con Artematica stiamo studiando due proposte. Proposte di qualità, perché immagino che la deroga sarà concessa per iniziative di valore eccelso. L’idea è quella di allestire una mostra a inizio 2012 e una nel 2013”.
 

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