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Al Freccia Rossa chiude Italmark, resistono in tre: "Non ci danno nessuna notizia"

Riscaldamento spento, serrande abbassate e nessuna certezza. Viaggio nelle gallerie deserte del Freccia Rossa

"Noi non chiudiamo. Noi restiamo". È lo slogan (eroico) degli ormai pochissimi - meno delle dita di una mano - commercianti rimasti al Freccia Rossa di Brescia. Un messaggio scritto nero su bianco sui cartelli della prima attività che si incontra all’ingresso principale: l’edicola - tabaccheria del centro commerciale. Oltre a quella del bar e del parrucchiere Jean Louis David è l’unica serranda ancora alzata. Anche il supermercato Italmark ha infatti gettato la spugna, chiudendo i battenti domenica 22 gennaio. 

Il secondo piano è deserto da metà gennaio, quando anche la multisala Wiz aveva sospeso le proiezioni, mentre il riscaldamento non è mai stato acceso, nonostante il centro commerciale sia ancora ufficialmente aperto. Non c’è ressa, ma neanche desolazione: ai tavolini dell’unico bar superstite qualcuno sorseggia un caffè, mentre in edicola e in tabaccheria non mancano i clienti. Certo il messaggio diffuso dalla radio del centro, che invita a rispettare la distanza di un metro e le norme anti-covid, suona come una presa in giro. Di persone in galleria ce ne sono un gran poche: per lo più sono di passaggio, per raggiungere la palestra attigua al mall o i vicini uffici.

Sopra qualche vetrata resiste la cartellonista che anticipa nuove aperture. E così avrebbe dovuto essere, sulla carta: la multinazionale Resolute Asset Manager che aveva acquistato il centro nel 2019 aveva più volte annunciato un rilancio del polo cittadino dello shopping e investimenti di 5,8 milioni di euro, prima del Covid. Un restyling di fatto mai partito.

"Il centro commerciale Freccia Rossa è oggetto di un radicale processo di riqualificazione architettonica e commerciale, finalizzato al rilancio e riposizionamento strategico del complesso come luogo di shopping, intrattenimento e socialità per la città di Brescia e tutta la provincia", si legge ancora nella homepage del sito del mall, aggiornata - come i canali social - allo scorso aprile. 

La società Freccia Rossa shopping center spa è in liquidazione da poco prima di Natale e i crediti sono finiti al Fondo Efesto, che starebbe pensando a un piano di restyling, ma pure a un fondo speculativo. 

E il futuro è sempre più incerto: nemmeno gli esercenti che resistono avrebbero comunicazioni e indicazioni dalla proprietà. "Restare è sempre più difficile anche perché non abbiamo mai avuto risposte, nonostante le tantissime mail e richieste inviate. Nessuna informazione circa i piani futuri. Ma noi resistiamo, abbiamo la tenacia per farlo", spiega la titolare dell’edicola - tabaccheria.

Continueranno a lavorare al freddo, così come le parrucchiere di Jean Luis David, che hanno riempito il salone di stufe e messo delle tende di plastica all’ingresso per cercare di non disperdere il calore e continuare ad accogliere le clienti, che anche qui non mancherebbero. Ma fino a quando le porte d’ingresso al polo del shopping, sorto nel 2008 sulle macerie di un’ex acciaieria, potranno restare aperte con solo 3 dei 120 spazi commerciali totali occupati?
 

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