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Cronaca

Giovane donna trovata impiccata nell'armadio: la famiglia non crede al fidanzato

Il caso è finito in tribunale. E' stata chiesta l'archiviazione per la terza volta

La sera del 18 giugno 2018, in un appartamento a Brescia, una donna di 38 anni venne trovata impiccata a un armadio di casa con la cintura dell'accappatoio; nel sangue aveva un tasso alcolemico di 3,45 grammi per litro. Il suo fidanzato dormiva in camera e ha sempre dichiarato di non essersi accorto di nulla.

Il caso è poi finito in tribunale. Per la procura di Brescia si tratterebbe di un gesto estremo: è stata chiesta l'archiviazione per la terza volta, ma il gip nelle precedenti due l'ha respinta. Ad apporsi i familiari della 38enne, innanzitutto sostenendo che – con tutto quell'alcol in corpo – non sarebbe stata capace di legare la cintura alla barra degli appendiabiti, in modo da poterne sostenere il peso.

Giovedì mattina si è così celebrata l'udienza per discutere l'opposizione all'archiviazione. È stato chiesto di ascoltare in tribunale anche la versione del 38enne, cosa mai avvenuta finora a causa delle sue presunti condizioni di salute, che causerebbero "incapacità di comprensione ed espressione". Secondo gli avvocati della donna, però, sarebbe stato visto in una pizzeria il 19 agosto scorso, quindi sarebbe benissimo in grado – a loro detta – anche di venire a testimoniare. Ora la palla passa al giudice, che si è riservato la decisione sulla nuova istanza.

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