Prelevato da scuola e dato in affido a una nuova famiglia, all'insaputa dei genitori
Su segnalazione del comitato di Unicef Brescia, il caso è finito nelle mani del Garante Nazionale dell'Infanzia.
Una storia triste fatta di trasferimenti tra la casa di mamma e quella di papà, visite al pronto soccorso, assistenti sociali e tribunali. Un bambino di sei anni nei giorni scorsi è stato prelevato dalla sua classe e, all'insaputa dei genitori, dato in affido a nuova famiglia, dove forse potrà ricominciare una nuova vita serena. Il caso è riportato sulle colonne del quotidiano Bresciaoggi.
La vicenda. Il bambino, dopo la separazione dei genitori, ha vissuto per un periodo con la madre, a Cremona, con la quale però i rapporti erano difficili. In seguito ad una visita al pronto soccorso, dove sono state rilevati ematomi, scattò il protocollo di tutela. La denuncia fu in seguito archiviata ma il piccolo venne trasferito provvisoriamente nella casa del padre, a Brescia. A maggio era previsto il ritorno dalla madre, ma l'ex marito, sulla base dei pareri di neuropsichiatri infantili e dell'età evolutiva, convinti che per il bene del bimbo non avrebbe dovuto vivere con la madre, lo tenne con sé, contro il parere del Tribunale di Cremona.
Nei giorni scorsi scorsi, il 16 ottobre, la svolta: gli assistenti sociali, accompagnati da agenti in borghese, hanno prelevato il bambino direttamente nella sua classe elementare, per portarlo in affido a una nuova famiglia, il tutto all'insaputa dei genitori naturali. Il trasferimento non sarebbe, secondo gli assistenti sociali, definitivo, ma solo fino a che le condizioni del minore non saranno tornate "normali". Da qui la decisione del padre di rivolgersi al comitato Unicef di Brescia, che prontamente ha segnalato il caso al Garante Nazionale dell'Infanzia. Sarà il Tribunale di Cremona a doversi esprimere nel merito.