Un primo maggio antagonista: “I vostri profitti inquinano le nostre vite”
Voci dal corteo organizzato dal Magazzino 47, tra sfratti, inquinamento e disoccupazione giovanile
Erano davvero in tanti per la manifestazione del Primo Maggio a Brescia, da Piazza Garibaldi e fino a Piazza Loggia. Tra il corteo ufficiale e quello di Lotta Comunista era presente lo “spezzone antagonista” organizzato dal centro sociale Magazzino 47, formato soprattutto da giovani desiderosi di far sentire la propria voce.
Durante il percorso tra le vie della città i ragazzi hanno avuto modo di mostrare la loro idea di Primo Maggio. In questa giornata dedicata ai lavoratori l’attenzione si è concentrata sulle varie problematiche di Brescia, toccando i temi dell’inquinamento, della disoccupazione giovanile, dell’emergenza sfratti e dell’urgenza di quelle (tante famiglie) che si vedono costrette ancora oggi a cercare una casa dove vivere.
Primo Maggio 2013 a Brescia:
«Dedicato a tutti quelli che muoiono sul lavoro»
“Il Primo Maggio deve essere un’occasione per portare in piazza la protesta e non solo per sfilare” sono state le prime parole di Michele Borra, attivista del Kollettivo Studenti in Lotta e collaboratore di Radio Onda d’Urto. Il chiaro riferimento poggia anche sull’occupazione della scuola elementare Deledda, da parte dei genitori di quei bambini che da tempo non possono giocare liberi nei giardini della scuola, perché inquinati dal PCB: “L’amministrazione locale in cinque anni non ha fatto nulla per risolvere questo grande problema, qui come altrove”.
Lo slogan “i vostri profitti inquinano le nostre vite” ha accompagnato tutto il corteo, con l’intenzione di denunciare l’immagine di una città bresciana ricca e di facciata, che “si nasconde dietro a promesse e falsità e che non affronta le difficoltà e le reali esigenze della popolazione”.
Una forte critica è stata sollevata nei confronti dell’arrivo del Giro d’Italia a Brescia il prossimo 26 maggio. “Un altro modo – dicono gli organizzatori del corteo – per mostrare una città felice, che sta bene e che non conosce problemi; un teatrino per ostentare una ricchezza ed un benessere estraneo alla maggior parte dei cittadini bresciani”.
Per questo il primo Maggio dello “spezzone antagonista e antinocivo” ha espresso l’urgenza di costruire nuove strade, nuove forme di vita e socialità in una città che resiste e “lotta contro l’inquinamento di una classe politica che si dimostra sempre più distante dai bisogni concreti di chi abita questo paese”.
Il corteo organizzato dal Magazzino 47 non si è concluso, come quello ufficiale, in piazza Loggia, dove si è tenuto il comizio dei sindacalisti, ma è arrivato in piazza Rovetta, contrapponendosi così alla “piazza del rito, arroccata nei propri palazzi”.
Chi ha preso la parola alla conclusione del corteo ha ribadito l’importanza di creare un’alternativa e di reagire “ad un sistema che esiste soltanto in funzione della sua violenza”.
Tra i vari interventi quello di Umberto Gobbi, uno dei responsabili del Magazzino 47, che ha elencato tre obiettivi da realizzare con urgenza: “La bonifica dei giardini scolastici, la bonifica del campo sportivo Calvesi e quella di almeno un parco nel Quartiere Primo Maggio e a Chiesanuova”.
Pensando al prossimo futuro sono stati ricordati due appuntamenti, l’8 Maggio un’assemblea alla scuola media Bettinzoli, contro i tagli del governo alla scuola pubblica, il 16 Maggio un presidio di disturbo all’apertura delle Mille Miglia: “Per evitare che la città venga messa in vetrina, luccicante e libera da preoccupazioni, si porterà in piazza l’altra faccia di Brescia, quella ormai stanca delle promesse vane, quella desiderosa di risposte concrete”.