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Cronaca

Saldi al via: multati i negozi che sono partiti in anticipo

Dal primo luglio articoli scontati nei negozi di Brescia e provincia, ma alcuni sono partiti prima e perciò sono stati sanzionati.

Le regole ci sono e valgono per tutti, chi sgarra paga. Negli ultimi dieci giorni tra città e centri commerciali della provincia gli agenti hanno sanzionato diversi negozi che sono partiti in anticipo sulla tabella di marcia per i saldi, che partono ufficialmente da oggi, sabato 1 luglio, per terminare solo il prossimo 31 agosto.  

A finire sul taccuino di agenti della Polizia locale cittadina sono stati, secondo quanto riporta l’edizione bresciana del Corriere della Sera, un negozio di via Gramsci, due negozi di abbigliamento di corso Magenta, un negozio di sport e un altro negozio situato all’interno del centro commerciale di Campo Grande. 

In provincia al momento si segnalano contravvenzioni staccate a negozi situati ai due centri commerciali “rivali” di Roncadelle, Elnòs e Rondinelle. Per tutti la multa è stata piuttosto salata: 1.000 euro tondi tondi. A mettere gli agenti sulla strada dei negozi dove sono stati applicati gli sconti fuorilegge sono stati in alcuni casi gli stessi clienti. 

Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, durante il periodo di saldi estivi ogni famiglia spenderà in media 230 euro. Leggermente al ribasso la stima di Codacons, che prevede una spesa di 67 euro pro capite. In totale le famiglie che acquisteranno in saldo saranno 15,6 milioni. 

La Guardia di Finanza ha messo a punto un vademecum per affrontare al  meglio i saldi. "La legge prevede che i saldi non riguardino tutti i prodotti, ma solo quelli di carattere stagionale e quelli suscettibili di notevole deprezzamento se venduti durante una certa stagione o entro un breve periodo di tempo, in quanto fortemente legati alla moda", spiegano le Fiamme Gialle, ricordando che "il venditore è tenuto ad applicare lo sconto dichiarato; se alla cassa viene praticato un prezzo o uno sconto diverso da quello indicato, sarà bene comunicarlo al negoziante e non esitare, in caso di difficoltà, a contattare gli agenti". Inoltre, chiariscono i finanzieri, il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in vendita durante i saldi non si possono cambiare.

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