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Martedì, 16 Aprile 2024
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Batterio killer in sala operatoria: allerta al Civile e negli ospedali bresciani

Nessuna emergenza e nessun caso accertato, ma nei macchinari delle sale operatore del Civile (di Chirurgia) è stata rilevata la presenza del batterio Chimera

Sono in corso verifiche da parte dell'autorità sanitaria per accertare che l'origine del batterio non sia sempre la stessa: sembrerebbe infatti che la presenza di Chimera, almeno per i più recenti casi italiani, sia dovuta a una contaminazione che sarebbe avvenuta in Germania, involontariamente, nei laboratori della Liva Nova, multinazionale tedesca della tecnologia sanitaria che in Italia copre circa l'80% dei macchinari utilizzati per gli interventi a cuore aperto.

Veneto ed Emilia-Romagna

Come già anticipato sono quattro i decessi accertati, due in Veneto e due in Emilia-Romagna, di cui vi è responsabilità certa per il batterio Chimera. Ma in Veneto si contano almeno altri quattro decessi “sospetti”, e per cui è stata aperta un'indagine (non solo clinica). Nel caso di Reggio Emilia, le due vittime da Chimera erano ricoverate alla clinica Salus Hospital, che comunque ha fatto sapere di come i due pazienti fossero affetti da polipatologie, quindi debilitati e indeboliti.

Sia in Emilia che in Veneto le rispettive Regioni (e le autorità sanitarie) hanno aperto un'inchiesta. Anche in Lombardia l'attenzione è alta, soprattutto dopo la doppia positività riscontrata al Civile. Il Mycobacterium Chimaera è stato riconosciuto per la prima volta nel 2004, la prima infezione risale a una decina d'anni dopo, in un ospedale di Zurigo. E se c'è contagio, il pericolo è concreto: ad oggi il tasso di mortalità si attesta intorno al 50% .

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