Autobus, il Comune di Brescia fa cassa: tagliate le linee 5 e 6, e corse per 150.000 km

Crisi, tagli da Roma e Regione, e il comune di Brescia deve far cassa. Visto che il bilancio, tra metropolitana e i chiari di luna di A2A, non se la passa poi tanto bene. Qualcuno, come il comune di Travagliato, ha pensato di iniziare dal taglio dei costi della politica, per non toccare i servizi al cittadino. Sindaco e assessori si sono diminuiti gli indennizzi del 30%.

A Brescia, invece, il trasporto pubblico sarà il primo grande sacrificato sull'altare dell'austerity: tagli per 2,7 milioni di euro circa che, a partire da giugno, significheranno una riduzione di 50mila chilometri all'anno per il servizio festivo dei bus di linea, il taglio delle ultime due corse dopo le 23 del servizio serale, pari a circa 100mila chilometri, e - a partire da settembre - la sopressione delle linee 5 e 6.

Da febbraio, il costo del biglietto cittadino, inoltre, è stato aumentato a 1,20 €: misura che ha portato alla riduzione del 9,2% dei passeggeri che non utilizzano l'abbonamento, a fronte di un lieve aumento di quest'ultimi, +0,54%. Nel 2011, rispetto all'anno precedente, i passeggeri sono già diminuiti di ben 547mila unità, anche se nei primi mesi del 2012 c'è stata una crescita del 2,5%.

Per Rolfi, tuttavia, l'impatto dei nuovi tagli sulla forza lavoro saranno minimali, "tanto che non provocheranno esuberi di personale."

Ma, pensando al livello di inquinamento, ai disagi per chi non avrà più il pullman e non può permettersi l'auto, alle spese in più per chi invece dovrà utilizzarla (visto che la benzina costa al litro quanto una bottiglia di vino), non era forse meglio cercare i soldi da un'altra parte, prima di prendere in mano la forbice?