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Cronaca

Auto bruciate in città: forse una bravata di ragazzini

A rivelarlo le registrazioni delle telecamere di sorveglianza di Corso Martiri, dove si è registrato l'ultimo episodio: la Mazda 6 e la Fiat Punto andate a fuoco lo scorso giovedì notte

Sulla recente ondata di auto in sosta incendiate in città c’è al momento un’unica certezza: il piromane seriale, che la scorsa primavera ha seminato il panico in via Chiusure, dando fuoco a ben 13 veicoli, non c’entra nulla con gli ultimi episodi. Raggiunto dai Carabinieri di Brescia, dopo l’ultimo rogo, quello di giovedì notte in Corso Martiri, è stato trovato nel suo letto a dormire. Starebbe inoltre rispettando i provvedimenti restrittivi a suo carico: l’obbligo di firma e la libertà vigilata.

Una nuova pista investigativa è emersa dalla visione dei filmati girati dalle telecamere di sorveglianza delle attività di corso Martiri. Nelle registrazioni - fanno sapere dal comando provinciale di Piazza Tebaldo Brusato - si vedono tre ragazzi alticci che passeggiano accanto alle auto, poi distrutte dal rogo, tre secondi prima che scoppiasse l’incendio.

Contrariamente a quanto affermato nell’immediatezza - l’ipotesi più accreditata era quella del cortocircuito -  sta prendendo sempre più piede la sensazione che l’incendio della Mazda e della Punto parcheggiate all’angolo tra corso Martiri e corso Palestro sia stato un atto doloso, come quello all’origine dei roghi di via Tosoni.

La pista seguita dai militari pare essere ora quella della “bravata” commessa da alcuni giovanissimi aspiranti piromani. Le indagini proseguono a passo spedito per avvalorare quelle che attualmente sono soltanto ipotesi: rimane da stabilire se la presenza dei tre ragazzi vicino alle auto bruciate sia una sfortunata coincidenza o una prova di colpevolezza. 

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