BRESCIA. Altra nottata da incubo per gli abitanti di Via Tosoni, buttati giù dal letto dall’ennesimo rogo. I sogni interrotti dalle sirene dei Vigili del Fuoco, le finestre spalancate per accertarsi che la propria auto fosse ancora integra, la rabbia e l’impotenza davanti alle fiamme. 

A prendere fuoco, nella notte tra domenica e lunedì, una Fiat Punto azzurra di proprietà di un uomo di origine africana. Limitati, fortunatamente, i danni: i pompieri hanno spento le fiamme, partite dalla gomma anteriore sinistra, prima che si sviluppassero all’intero veicolo. 

Il 25 gennaio scorso a prendere fuoco era stata una Panda, i cui pneumatici erano esplosi per il calore. Il 10 ottobre era toccato ad una Punto di colore grigio: gli investigatori erano stati netti nell’escludere il dolo, spiegando che si era trattato di un cortocircuito. Ma le modalità dell’ultimo rogo ricordano  l’ondata di auto bruciate la scorsa primavera in via Chiusure: un depliant pubblicitario appoggiato sopra il pneumatico e poi la fiamma per appiccare l’incendio.

Questa volta i Carabinieri di Brescia, intervenuti sul posto con i Vigili del Fuoco, propondono per la pista del piromane: proprio in queste ore stanno compiendo degli accertamenti per verificare l’eventuale coinvolgimento di persone su cui già nei mesi scorsi si era concentrata l’attenzione.

I residenti non hanno alcun dubbio: “ Le auto appartenevano a persone diverse, alcune delle quali non abitano nella via - spiega un anziano che ha assistito a tutti i roghi - non si tratta certo di una vendetta o di un regolamento di conti. Questa è opera di qualche matto che si diverte a dare fuoco alle auto in sosta, per scoraggiarlo basterebbe mettere delle telecamere all’inizio della via.”