La terribile strage dei pettirossi: uccisi 175 esemplari, bracconieri nei guai
Tre blitz della Polizia Provinciale in poche ore, tra Valtrompia e Valsabbia: denunciati tre cacciatori. Sequestrati 175 esemplari (morti) di specie protette
Strage di specie protette (e vietate) tra la Valtrompia e la Valsabbia: la Polizia Provinciale ha denunciato tre cacciatori che ora risultano indagati a vario titolo e accusati di uccellaggione, maltrattamento di animali e abbattimento di specie protette. Uno di loro è stato anche denunciato per furto aggravato.
Nei tre blitz, in tre località diverse, gli agenti hanno purtroppo recuperato ben 175 esemplari di uccelli protetti già uccisi, tra cui peppole, fringuelli, scriccioli, passere scopaiole e pettirossi. Una quindicina di richiami vivi, tra cui frosoni, lucherini, peppole e fringuelli, sono stati invece portati sani e salvi al Centro di recupero della Valpredina, in provincia di Bergamo.
Ben 134 pettirossi sono stati uccisi da un bracconiere di 65 anni di Gardone Valtrompia che sulle montagne non distanti dal paese aveva piazzato decine di archetti, per chi non lo sapesse una trappola a scatto molto diffusa “specializzata” per la cattura (illecita) di uccellini passeriformi, e appunto in particolare il pettirosso.
Gli altri esemplari abbattuti sono stati trovati in possesso di due cacciatori, il primo beccato a Capovalle, in Valsabbia, e il secondo a Marmentino, ancora in Valtrompia. A loro sono stati sequestrati almeno una quarantina di esemplari di specie protette, oltre che a richiami elettroacustici illegali, i richiami vivi, due fucili e 45 cartucce.