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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Borno

Magra, alta un metro e 60: il mostro le ha strappato la pelle e i tatuaggi

Nessun riscontro sull'identità della donna uccisa e fatta a pezzi

Una brutale esecuzione che non si è conclusa con la morte della povera donna, ma è proseguita in un'escalation dell'orrore: uccisa e fatta a pezzi, tagliata con precisione minuziosa in 15 parti comprese le mani e la testa, poi sfigurata con il fuoco, il volto bruciato forse affinché nessuno possa più riconoscerla. E ancora, i tatuaggi sul corpo in parte cancellati o addirittura strappati dalla pelle. Sono solo alcune delle terrificanti evidenze emerse dal prosieguo degli accertamenti sul cadavere, ancora senza nome, ritrovato domenica pomeriggio a Paline di Borno, ai confini con la provincia di Bergamo, in un dirupo a pochi metri dalla strada, in quattro sacchi neri.

E' stato un allevatore residente in zona il primo a dare l'allarme. Si è avvicinato ai sacchi, sul ciglio della strada, convinto che fossero rifiuti – quella zona spesso viene utilizzata dagli incivili come discarica a cielo aperto. Invece, da uno di questi, è emersa una mano umana con le unghie smaltate di viola. Grazie all'intervento della Sis, la Sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri, sono stati recuperati tutti i reperti utili alle indagini: ad oggi s'indaga per omicidio, distruzione e occultamento di cadavere.

Gli accertamenti medico-legali

Sono stati prelevati campioni di Dna, di capelli e di sangue, sono state isolate le impronte digitali, già eseguiti accertamenti medico-legali e (almeno in parte) l'autopsia. La donna potrebbe avere dai 30 ai 50 anni, è alta circa un metro e sessanta, di corporatura magra e minuta. Sul corpo, come detto, tracce di tatuaggi, o di quello che ne resta: ma sono segni particolari molto eloquenti, che potrebbero dare una svolta alle indagini. Si spera.

Tante domande senza risposta

Al momento non vi sono riscontri su donne o ragazze scomparse, ma gli inquirenti come da prassi non escludono alcuna pista. Le indagini proseguono, a cura dei carabinieri e con il coordinamento della Procura: la titolare è la pm Lorena Ghibaudo. Tante le domande senza risposta. Alcune se le pongono anche i residenti di Paline, piccolo borgo di poco più di 70 abitanti: da dove è arrivato il killer? Ha lasciato il corpo e se n'è andato, oppure ha studiato con precisione i luoghi? Di certo il “mostro”, ovunque sia, è ancora in libertà.

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