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Cronaca Polpenazze del Garda

BioFesta a Polpenazze: il biologico? Amore antico per la terra

Doppio giorno di mercato, con 36 produttori, e tantissimi eventi correlati nelle 96 ore della rassegna in tutto e per tutto dedicata al biologico, giunta alla 14ma edizione: "Un vero stile di vita, un punto di vista diverso"

Una festa in castello, per quattro serate d’estate, la BioFesta edizione 2012, la numero 14 e sempre a Polpenazze, nel cuore del centro storico: arte e cultura, enogastronomia e tradizione, musica e spettacoli, il grande mercato dei produttori che quest’anno raggiunge dimensioni di rilievo, sfiora i 40 partecipanti, riempie la piazza di curiosi ma anche di interessati. Polpenazze che diventa quasi un polo d’attrazione per manifestazioni di questo tipo, vedi la Fiera del Vino, e il sindaco Dal Prete che si complimenta con gli organizzatori, La Buona Terra e l’associazione Naturalmente, e prima di defilarsi ci rivela che non vede l’ora di potersi fermare a mangiare.

La Buona Terra è l’associazione lombarda degli agricoltori biologici, quasi 150 aziende di cui ben 130 bresciane, per un modo diverso di produrre, una filosofia eco-compatibile, un consumo sostenibile. “E a Polpenazze oggi si contano già sette aziende bio – ci racconta il presidente Silvano Delai, produttore biologico dal 1989 – e ogni anno non possiamo che ringraziare la gente del paese che ci aiuta, che si mette a completa disposizione. Siamo ancora qui, 14 anni dopo, con i prodotti della terra, dell’agroalimentare, in una collocazione stupenda, quasi un balcone sul Garda. E c’è davvero di tutto, latte olio vino ma anche cosmetici naturali, vestiti bio non trattati con sostanze di sintesi. Poi si può mangiare, a pranzo e a cena, un menu completo, il BioSpiedo ma anche i piatti vegetariani”.

BioFesta 2012 - © Bresciatoday.it


In mattinata pure la passeggiata, i giochi di Slow Food, i concerti dei Decanter, di Fulvio Anelli e Titti Castrini, il gran finale con la Alan Farrington Band. “Produrre bio è sinonimo di vivere bio – ci spiega infatti Sara Rizzardini, vice presidente dell’associazione La Buona Terra – Non solo un’opportunità per diversificarsi ma l’occasione di produrre un prodotto ‘antico’ con tecnologie moderne. Anche per noi giovani, sono tanti quelli che scelgono il bio, uno stimolo nuovo, una risposta diversa all’agricoltura convenzionale. Un vero stile di vita, a contatto con gli animali, in sintonia con la natura”.

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