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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Bedizzole

Cani costretti all’indigestione di crocchette: tre casi in tre giorni

Per ben tre volte in tre giorni, le ciotole di una decina di cani in un box a Bedizzole sono state riempite troppo: ignote le ragioni del gesto da parte di due giovani per ora irreperibili.

Un eccesso di generosità o un deliberato tentativo di far del male? Quello che sta succedendo in un capanno che ospita una decina di cani a Bedizzole è piuttosto curioso, e purtroppo anche pericoloso per gli animali, alcuni dei quali hanno seriamente rischiato di morire. 

I fatti. In un campo situato nella campagna bedizzolese, tra le località di Valpiana e San Rocco, alcuni cittadini hanno allestito un grande capanno per tenervi i cani, una decina in tutto. Nei giorni scorsi due ignoti giovani hanno riempito le ciotole degli animali con sproporzionate quantità di cibo, la prima volta, martedì, crocchette, poi giovedì (quando i due ragazzi sono stati visti scavalcare la recinzione, e poi inseguiti senza esito durante la loro fuga) ancora crocchette con l’aggiunta di ali di pollo crude, acquistate al supermercato, infine, per la terza volta, il giorno dell’Epifania, altro cibo a riempire di nuovo le ciotole nelle gabbie. 

I proprietari sono molto preoccupati, soprattutto perché per alcuni cani avere a disposizione una grande quantità di cibo significa mangiare fino a mettere a repentaglio la propria vita. Diversi cani nei giorni scorsi sono stati salvati appena in tempo: quando sono stati soccorsi avevano la pancia gonfia come quella di una foca e stavano vomitando in preda agli spasmi, tanto che è stata necessaria una visita dal veterinario.  

Alberto Scalvini, uno dei proprietari dei cani, è stato sentito dal Giornale di Brescia, dove nel numero in edicola stamane è riportata la notizia: «Non si capisce se siano solo due ragazzini che hanno deciso di passare il tempo stupidamente o se invece abbiano in mente chissà quale piano. Forse credono che essendo nei box, i cani siano trascurati, cosa che non sono affatto. Anzi. Né la mia Kalisi, né tantomeno i cani da caccia, che ogni giorno vengono accuditi dal loro proprietario. Hanno cibo a sufficienza e non gliene serve altro: questa è tutto fuorché un’azione animalista».  

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