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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Bedizzole

Lo shock dopo l'omicidio: il paese si ferma per ricordare Francesca

L'iniziativa del Comune di Bedizzole per ricordare Francesca Fantoni: fiori e candele e dediche a microfono aperto.

Un paese ferito: una lacerazione profonda, che forse solo il tempo potrà in qualche modo lenire. Bedizzole fa i conti con il dolore, ma anche con la rabbia per la truculenta fine di Francesca Fantoni: una ragazza amata e da tutti ricordata per la sua bontà. Al parco dei Bersaglieri, poco distante dai cespugli dove lunedì mattina è stato trovato il corpo senza vita della 39enne, è stato improvvisato un altare per ricordarla: un grigio blocco di cemento è diventato il luogo dove piangere e pregare in silenzio per un’anima buona e innocente, la cui vita è stata spezzata brutalmente lo scorso sabato sera. Decine di candele, fiori, pupazzi, lettere e fotografie sono stati deposti in questi giorni da centinaia di persone. Segno tangibile di quanto davvero Francesca fosse amata dalla comunità.

Fiori e candele per ricordare Francesca

Mentre la famiglia attende la restituzione della salma, ancora a disposizione della magistratura, per fissare la data dell’ultimo saluto, la commissione pari opportunità del Comune di Bedizzole ha organizzato una breve cerimonia. Appuntamento alle 18.30 di giovedì, proprio accanto alla panchina rossa simbolo della lotta alla violenza di genere che si trova sotto il porticato del Comune: “Per ricordarla insieme con un fiore, una candela, a microfono aperto con una dedica”, si legge sul volantino diventato virale sui Social

È proprio sui Social da giorni si susseguono i messaggi di chi conosceva Francesca. Parole ma anche fotografie dei momenti passati insieme a lei. “La nostra prima comunione vicine, ho ritrovato questa foto e a guardarla mi si stringe il cuore, anni passati in compagnia, poi ci siamo perse di vista, ma il ricordo resta, tu che sei sempre stata spensierata, solare e sempre allegra. Riposa in pace piccola Francy, avrai la giustizia che meriti"  scrive Monica postando una foto della Prima Comunione di Francesca.

Prosegue anche la raccolta fondi organizzata da alcuni commercianti: sono decine le attività che hanno messo sul proprio bancone il salvadanaio creato per aiutare la famiglia della giovane vittima.

La rabbia contro il killer

Non solo cordoglio. La pagina Facebook del paese è colma di commenti contro Andrea Pavarini, reo confesso dell’omicidio, il cui nome è sulla bocca di tutti da ben prima che il 32enne crollasse davanti al gip ammettendo le sue responsabilità. Parole colme di rabbia, insulti pesanti come pietre, che hanno colpito i famigliari del giovane, tanto da costringerli ad invocare pietà:

“Vi prego, il colpevole è uno e non tutti quelli che portano lo stesso cognome. Non additiamo chi non ha alcuna colpa se non quella di essere omonimo o parente. Il dolore purtroppo è di tutti, la colpa è di uno solo che ha alzato la mano contro una ragazza innocente. L'amore deve vincere sull'odio e non è facile.”  Si legge ancora su Facebook. 

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