"Mio marito e mio figlio sono in pericolo": i soccorritori si mobilitano, ma è un falso allarme
L'operazione ha tenuto occupati per ore gli uomini del soccorso alpino, i Vigili del Fuoco e i sanitari del 118 giunti a bordo dell'eliambulanza: una volta raggiunti padre e figlio hanno rifiutato di essere soccorsi perché non erano in difficoltà.
Tanto rumore per nulla. Tempo, energie e risorse completamente sprecate a causa di un attacco di ingiustificato panico di una turista austriaca. Eccessivamente preoccupata per le condizioni del marito, esperto torrentista e guida alpina, e del figlio di soli 7 anni che nel primo pomeriggio di ieri avevano deciso di affrontare il torrente Caffaro - partenza da Bagolino, arrivo a Ponte Caffaro - ha lanciato un inquietante allarme.
Non avendo più notizie la donna ha allertato il 112 intorno alle 15 di sabato, spiegando che suo marito e il piccolo di soli 7 anni risultavano dispersi e avrebbero quindi avuto un incidente. Sul posto si sono quindi precipitati gli uomini del soccorso alpino, i Vigili del Fuoco e da Trento si è alzata in volo l'eliambulanza.
Dopo circa due ore i soccorritori hanno raggiunto padre e figlio che hanno rifiutato qualsiasi aiuto. "Stiamo bene e ce la caviamo da soli" avrebbe detto ai soccorritori l'esperto alpinista austriaco, peccato però che si fosse dimenticato di spiegare alla moglie che l'impresa avrebbe preso parecchio tempo.