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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La baby gang che terrorizzava la provincia: 42 indagati, anche minorenni in arresto

Il blitz dei carabinieri è in corso dall'alba: coinvolti 135 militari

Droga, rapine e aggressioni: è il curriculum tutt'altro che lusinghiero ora imputato alla baby gang bresciana smantellata dai carabinieri. I militari del comando provinciale sono in azione dall'alba di mercoledì per dare esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Brescia e dal Gip del Tribunale dei minorenni, su richiesta della Procura, per un totale di 19 provvedimenti tra cui 15 maggiorenni – ragazzi poco più che ventenni – e 4 minori. I primi sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la persona e il patrimonio, lesioni, furti e rapine, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, porto di oggetti atti ad offendere: ai minorenni sono stati invece ascritti reati contro la persona e il patrimonio, oltre allo spaccio di droga.

Sono ben 135 i carabinieri impegnati nell'attività che, nel dettaglio, ha portato all'esecuzione di 4 custodie cautelari in carcere, 4 custodie cautelari in carcere minorile, 8 custodie cautelari agli arresti domiciliari, 3 misure cautelari dell'obbligo di dimora con obbligo di permanenza notturna. A questi si aggiungono altri 23 indagati in stato di libertà, per un totale di 42 ragazzi finiti sotto inchiesta.

Le indagini dei carabinieri

E' questo l'esito di una articolata attività di indagine condotta dalla compagnia Carabinieri di Gardone Valtrompia, avviata dalla stazione Carabinieri di Gussago ancora nel maggio 2019, che trae origine da alcuni episodi di furti e rapine, avvenuti a Brescia e provincia nei confronti di minorenni o giovani maggiorenni. L'indagine è proseguita fino all'estate scorsa, condotta attraverso intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione e pedinamento, testimonianze: ha permesso di raccogliere diversi indizi di colpevolezza a carico dei destinatari delle misure, ritenuti come detto presunti autori di reati contro la persona e il patrimonio.

La banda "Gang 88"

L'ipotesi è che facessero tutti parte di una banda giovanile, chiamata “Gang 88”, che faceva dell'appartenenza al gruppo un punto di forza per i singoli e, al contempo, strumento per intimorire vittime e avversari. Alcuni di loro, in autonomia, avevano inoltre avviato una “fiorente attività di spaccio”, scrivono i carabinieri, dedicata principalmente alla vendita di hashish e marijuana. Le attività criminali sarebbero continuate anche durante in lockdown.

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