Australia: termina maratona bresciana di solidarietà
Si è conclusa oggi la tappa australiana della marcia internazionale di solidarietà del gruppo sportivo 'Vita per la Vita', che promuove attorno al mondo la donazione del sangue e degli organi
Si è conclusa oggi nella capitale Canberra la tappa australiana della marcia internazionale di solidarietà del gruppo sportivo 'Vita per la Vita', che promuove attorno al mondo la donazione del sangue e degli organi. Gli oltre 44 sportivi e dilettanti, provenienti da tutte le parti d'Italia, erano partiti il 30 luglio dalla provincia di Brescia, dove il movimento è nato 36 anni fa, ed erano giunti a Brisbane in Queensland il 4 agosto. In Australia il gruppo, capeggiato dal presidente Lino Lovo e dal sindaco di Coccaglio Franco Claretti, ha portato la 'Fiaccola della Vita per la Vita' in 17 località, marciando per oltre 471 km.
I tedofori si sono alternati ogni chilometro a portare la fiaccola e le bandiere italiana, europea e australiana. Sabato scorso hanno raggiunto Sydney dove hanno marciato dal centro città fino al 'quartiere italiano' di Leichhardt, dove sono stati festeggiati fa numerosi connazionali qui immigrati. Ieri la fiaccola è stata portata a Wollongong e infine oggi a Canberra. La 37/ma Marcia Internazionale della Solidarietà si concluderà a Bergamo il 23 agosto. Il gruppo è nato nel 1975 a Coccaglio, all'interno della sezione Avis e del Gruppo Aido, con lo scopo di promuovere e diffondere la donazione del sangue e degli organi", ha detto prima della partenza il presidente Lovo. Nel corso degli anni, il gruppo ha portato il messaggio in diversi paesi europei, oltre che in Canada e in Usa.
Dopo l'Australia, il prossimo anno toccherà a Israele e America del sud. "La decisione di portare la fiaccola in Australia - ha aggiunto Lovo - è legata al fatto che questo Paese è terra di grande immigrazione e qui sono giunti numerosi bresciani di Rovato, Coccaglio e Conzano. Ed è proprio ai loro figli e nipoti che abbiamo voluto portare l'abbraccio caloroso dei loro compaesani". Nell'itinerario australiano, il gruppo ha voluto infatti includere le cittadine di Ingham, Innisfail e Cairns in nord Queensland, i distretti della coltivazione della canna da zucchero, dove vivono i discendenti dei molti immigrati dalla provincia di Brescia che vi si erano stabiliti nel secolo scorso, impegnandosi nel lavoro allora durissimo del taglio della canna.
(ANSA)