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Cronaca

Droga e rapine nel mondo ultras: nei guai il figlio del procuratore di Brescia

L'inchiesta "Mai una gioia" parte da Bergamo ma arriva anche a Brescia: tra gli indagati (per spaccio) anche il figlio del procuratore capo Tommaso Buonanno. In tutto sono 26 le misure di custodia cautelare

C'è anche il nome di Francesco Buonanno, figlio del procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno, nel lungo elenco degli indagati a margine dell'inchiesta “Mai una gioia”, tra spaccio di droga e altri reati (tra cui rapina, estorsione e resistenza a pubblico ufficiale) nel giro degli ultras dell'Atalanta.

Il figlio di Buonanno risulterebbe indagato per spaccio, con l'obbiglio di presentazione all'autorità giudiziaria. In tutto sono 41 le persone indagate: 11 di questi sono già in carcere, altri 7 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 5 con obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria. Sono ben 26 le misure di custodia cautelare.

L'inchiesta non è limitata al mondo della tifoseria atalantina, anzi. Le intercettazioni (ambientali e telefoniche) hanno permesso alla Polizia di Stato di intervenire in una decina di locali del Bergamasco, con chiusure temporanee e licenze sospese dai 7 giorni ai 3 mesi.

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