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Cronaca

Perché Aifa sospende AstraZeneca dopo un milione di vaccinati (scatenando il panico)

La decisione, in concomitanza con altri paesi europei, non può che alimentare la psicosi e la paura proprio nel momento in cui si vedeva la luce. A Brescia non si registrano casi gravi seguiti all'inoculazione del vaccino

In attesa che l'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, si pronunci sui vaccini AstraZeneca, tutte quelle persone che in Italia hanno ricevuto la prima dose devono rimanere tranquille. E in Italia, tra professori e rappresentati delle forze dell'ordine sono più di un milione. A tranquilizzarli ci ha pensato, tra gli altri, anche la Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi (Siset). La società in condivisione di quanto espresso dall’International Society on Thrombosis and Hemostasis (ISTH), raccomanda che tutti i soggetti eleggibili si sottopongano a vaccinazione anti covid-19 secondo i piani vaccinali predisposti dalle Autorità nazionale e regionali.

"Le recenti segnalazioni di eventi trombotici messi in correlazione con il vaccino AstraZeneca e il ritiro precauzionale di un lotto di vaccino hanno prodotto allarme e ansia nella popolazione. Tuttavia - scrive Siset - l’European Medicines Agency (EMA) ha comunicato che alla data del 10 marzo il sistema di vigilanza europeo degli eventi avversi EudraVigilance aveva registrato 30 casi di eventi trombotici in 5 milioni di soggetti vaccinati con il vaccino AstraZeneca. Questo numero è paragonabile al tasso di trombosi abitualmente registrato nella popolazione generale e al momento non è possibile stabilire se ci sia stato un nesso di causalità tra la vaccinazione e gli eventi trombotici o se gli eventi siano avvenuti solo per coincidenza. Negli studi registrativi con stretta sorveglianza degli eventi avversi non è stato segnalato alcun aumento del rischio di trombosi".

Ma allora perchè l'Aifa ha sospeso Astrazeneca?

Ieri l'Agenzia Italiana del Farmaco ha comunicato la decisione di sospendere la vaccinazione con Astrazeneca in tutta Italia. La decisione è stata presa dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza dopo che il suo omologo tedesco Jens Spahn aveva avvertito quest'ultimo della decisione della Germania di fermare il vaccino. Nel frattempo si erano accodate la Francia e la Germania mentre nei giorni scorsi avevano fatto la stessa cosa Danimarca, Islanda, Norvegia, Bulgaria, Irlanda e Olanda. La decisione è stata presa in attesa di una presa di posizione dell'Ema (l'agenzia europea del farmaco) che però arriverà soltanto domani o addirittura giovedì 18 gennaio. Ma anche se l'Ema dovesse dare un nuovo ok al vaccino Astrazeneca, dopo la sospensione da parte dell'Aifa la campagna vaccinale nella sua interezza subisce un duro colpo di credibilità ed è ormai a rischio. 

Perché la Germania sospende il vaccino Astrazeneca? Il Fatto Quotidiano spiega oggi che la scelta è stata spiegata anche con il timore di cause milionarie, da cui le aziende farmaceutiche si sono tenute al riparo nei contratti firmati con la Commissione Ue lasciando il conto da pagare agli Stati. Ma il problema è che già più di un milione di italiani sono stati vaccinati con Astrazeneca, da qui a settembre l'Italia ne attende 34 milioni di dosi dello stesso farmaco (e 50 da Pfizer/BioNTech e 26 da Johnson & Johnson).

Il Paul-Ehrilch-Institut di Berlino ha comunicato ieri di aver notato "un accumulo impressionante di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena del seno) in connessione con una carenza di piastrine del sangue (trombocitopenia) e sanguinamento in prossimità temporale alle vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca". Quanti casi? "Al momento sono stati riportati 7 casi di trombosi venose cerebrali su 1,6 milioni di vaccini somministrati in Germania", ha detto Spahn in conferenza stampa. "Si tratta di un rischio molto basso. Ma se dovesse rilevarsi un collegamento con il vaccino, sarebbe superiore alla media", ha sostenuto.

A Brescia nessun caso grave

I Nas, il Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri, la scorsa settimana avevano provveduto a sequestrare il primo lotto incrimanto (ABV2856) anche in Lombardia e in provincia di Brescia (circa 4mila dosi). Le Aziende socio-sanitarie erano già al lavoro per la sostituzione con altre dosi, di altri vaccini. Ma, prima che arrivasse lo 'stop' a livello nazionale, c'era già stata una discreta platea di prenotati che, a fronte della possibilità di utilizzare AstraZeneca, aveva già disdetto la prenotazione. Il lotto ABV2856 è stato somministrato a circa 750 docenti bresciani: saranno costantemente monitorati dal punto di vista clinico, ma non si registra nessuna grave reazione seguita all'inoculazione.

Nuovi casi sospetti in Italia

A Napoli a 54enne Sonia Battaglia lotta oggi tra la vita e la morte all'ospedale del Mare, ricoverata in terapia intensiva dopo aver ricevuto una dose del vaccino AstraZeneca del lotto ABV5811, lo stesso del professore biellese Sandro Tognatti mentre l'Aifa sospende il siero in tutta Italia. Come l'insegnante di clarinetto, Battaglia non aveva patologie pregresse: "È sempre stata sana come un pesce - raccontano i famigliari -. Due giorni dopo ha avuto la febbre, dormiva in continuazione, non riusciva a parlare" fino a diventare "totalmente immobile". Anche per lei c'è un nesso temporale ma non è dimostrato alcun nesso causale 

Intanto i legali dei famigliari di Anna Maria Mantile, la professoressa deceduta a Napoli a distanza di alcuni giorni dalla somministrazione di una dose del vaccino anglo-svedese, hanno intanto chiesto alla Procura l'acquisizione della documentazione sui dati inerenti le controindicazioni emerse nel corso della fase sperimentale del vaccino, somministrato ad oltre un milione di italiani. Per l'esattezza, le dosi utilizzate sono 1.093.800 sulle 2.196.000 consegnate, ovvero il 49.8% di quelle arrivate nel nostro paese. Le prime inoculazioni l'11 febbraio, quando ne furono fatte 2.919, mentre il picco al momento è stato raggiunto venerdì scorso, con 64.684 dosi somministrate.

Eppure per Mantile le risultanze dell’autopsia hanno escluso qualunque causa legata all'iniezione: il decesso è stato causato "da un infarto intestinale provocato a sua volta dal sequestro, nella parete addominale, di un’ansa del tratto digerente". Lo shock emorragico e l'arresto cardiocircolatorio sono stati fatali. La professoressa aveva accusato uno stato di malessere accompagnato da vomito, conseguenza dell’occlusione intestinale. L’esame autoptico è stato eseguito da un collegio di periti, consulenti tecnici d’ufficio, nominati dalla Procura di Napoli.

Fonte: Today.it

 

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