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Cronaca

Pedofilia all'asilo: tutti assolti, il Comune perde 1.5 milioni

Sentenza ormai definitiva e rimborso delle spese legali a carico del Comune: si chiude così la vicenda dell'asilo Sorelli di Brescia, Palazzo Loggia dovrà sborsare un minimo di un milione e mezzo di euro

Comunque vada, per il Comune di Brescia sarà un salasso. Dall’ipotesi peggiore, la richiesta della difesa pari a 3.1 milioni di euro, fino al patteggiamento, 300mila euro a ‘cliente’ e quindi circa 1.5 milioni, ma con l’eventualità di un ‘extra’ da 600mila euro.

Questi i conti in tasca del processo legato alle vicende dell’asilo comunale Sorelli, che ha coinvolto otto persone: sette dipendenti pubblici e un sacerdote, accusati di violenza e pedofilia nei confronti dei bambini dell’asilo, poi tutti assolti perché i fatti non sarebbero mai accaduti.

Un bidello, un prete e sei maestre, e due di loro che sarebbero state anche ingiustamente detenute, quasi dieci mesi dietro le sbarre. Fu un caso nazionale, più di dieci anni fa: era il 2003, successe tutto così in fretta, gli imputati erano stati accusati di abusi sessuali nei confronti di addirittura 23 bambini.

In primo grado il pm aveva chiesto pene severissime, fino a 125 anni complessivi. Poi la completa assoluzione, e ora il risarcimento: tocca a Palazzo Loggia rimborsare le spese legale, oltre ad oneri compensativi per quell’ingiusta incarcerazione. Questo il racconto di Daniela, una delle vittime, al quotidiano La Stampa dopo la sentenza della Suprema Corte: "La mia vita a 40 anni è stata ribaltata, ma ho cercato di non farmela rovinare del tutto.  Certo, molte cose sono rimaste. Prendo psicofarmaci, per due anni sono uscita da casa solo  accompagnata. Per oltre due mesi non ho avuto il coraggio di avvicinarmi ai miei nipotini. Mi sentivo sporca anche se non avevo fatto nulla".

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