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Cronaca

Lombardia: operazione antimafia, arrestata la figlia di Mangano

Scoperti dalla squadra mobile di Milano nuove infiltrazioni nell'economia lombarda. In manette otto persone, tra cui la figlia di Vittorio Mangano, ex "stalliere" dell'ex premier Silvio Berlusconi

Le indagini della Squadra Mobile di Milano, che stamani ha messo a segno un'operazione antimafia che vede, tra gli otto arresti, anche il genero e la figlia di Vittorio Mangano, hanno evidenziato un cospicuo flusso di denaro che serviva per mantenere latitanti ma che veniva anche investito in nuove attività imprenditoriali, infiltrando ulteriormente, quindi, l'economia lombarda.

Le indagini della Polizia di Stato hanno individuato una complessa rete di società cooperative attive nella logistica e nei servizi che mediante false fatturazioni e sfruttamento della manodopera hanno realizzato profitti in nero dal 2007, un fiume di denaro che sarebbe servito a gestire la latitanza di esponenti di Cosa Nostra e di operare nuovi investimenti imprenditoriali in Lombardia.

Decine di perquisizioni sono state eseguite nel Milanese (a Peschiera Borromeo, Bresso, Corsico, San Donato Milanese, Brugherio, Trezzano sul Naviglio), in provincia di Varese, a Monza, a Lodi e a Cremona. Le accuse ipotizzate vanno dall'associazione per delinquere di stampo mafioso e l'estorsione, alle false fatturazioni, il favoreggiamento e l'impiego di manodopera clandestina.

"L'associazione contestata corrisponde alla mafia imprenditoriale - dicono i magistrati della Dda nel dispositivo che ha portato all'emissione dei provvedimenti di custodia cautelare - cioè a un'associazione che si avvale della forza dalla storia e dalla fama della realtà criminale a cui appartiene, non per realizzare in via esclusiva evidenti azioni illegali bensì per entrare nel tessuto economico della zona d'appartenenza e trarne un beneficio economico".

Oltre alle otto misure di custodia, emesse dal gip di Milano Stefania Donadeo su richiesta del sostituto procuratore della Dda Marcello Tatangelo, e alle perquisizioni, sono stati individuati beni e conti correnti ora al vaglio della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Milano.

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