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Cronaca

Rapito in Turchia e liberato dopo 3 anni, ora è nei guai per un'auto rubata

Il 35enne di Folzano, finito ai domiciliari appena rientrato in Italia, è di nuovo alla sbarra: era stato pizzicato al volante di un’auto rubata ad un’infermiera del Civile

Non è stato proprio un rientro sereno quello di Alessandro Sandrini. Finito l’incubo della prigionia durata 3 anni, ha dovuto affrontare diverse magagne giudiziarie. Rapito nell’ottobre del 2016 durante una vacanza ad Adana, in Turchia, e liberato lo scorso maggio, il 35enne di Folzano era finito ai domiciliari appena dopo il rientro a casa. Era infatti considerato un latitante, per via dei numerosi precedenti. Su di lui pendeva una condanna a due anni di reclusione per due rapine commesse prima di partire per la Turchia. Si tratterebbe di due colpi andati a segno nella primavera del 2016 a Gardone Val Trompia, insieme a un complice che è già stato condannato.

Non solo: il giovane è anche accusato di ricettazione, sempre insieme a un complice. La vicenda risale all’agosto del 2016: Sandrini era stato pizzicato al volante di una Fiata Panda, rubata poche ore prima ad un’infermiera fuori dal Civile di Brescia, durante un controllo stradale nel quartiere Carmine. Per lui e per l’altro uomo a bordo, il 50enne Salvatore Vento, era scattata una denuncia. Il processo è partito nelle scorse ore ed è già stato rinviato: l’avvocato di Sandrini ha avanzato la richiesta di riammissione nei termini per procedere con un rito diverso dal dibattimento in aula.

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