Manager trovato con il cranio fracassato, la rabbia del padre: "Vogliono archiviare il caso"
La rabbia del padre di Alessandro Fiori, il 33enne trovato morto a Istanbul nel marzo 2018, in circostanze ancora tutte da chiarire
Nessuna novità, nessuna risposta, nemmeno all'avvocato di famiglia. Sul caso di Alessandro Fiori, il 33enne trovato morto a Istanbul lo scorso marzo, sembra essere calato il più profondo dei silenzi. Non solo: a breve potrebbe arrivare anche la più temuta delle notizie, quella dell'archiviazione del fascicolo da parte delle autorità turche.
Una vicenda ancora avvolta nel mistero più fitto: il manager 33enne di Soncino - comune del Cremonese a due passi da Orzinuovi - era stato ritrovato senza vita a Istanbul, in circostanze ancora tutte da chiarire, lo scorso marzo.
I risultati dell'autopsia
La salma era stata recuperata dall'acqua, piena di lividi e con il cranio fracassato: solo grazie al Dna, confrontato con quello del padre Eligio, gli inquirenti erano riusciti a risalire alla sua identità. Era stata aperta un’inchiesta per omicidio e gli esiti definitivi dell’autopsia avevano confermato i primi sospetti: il 33enne era stato ucciso. Ma gli inquirenti turchi finora non hanno saputo dare alcuna novità alla famiglia del giovane e da tre mesi non fornirebbero più notizie, nemmeno all'avvocato della famiglia. Si teme che chi indaga punti a far calare definitivamente il silenzio sulla vicenda, archiviando il caso.
La rabbia del padre
Il padre del giovane ai giornalisti de La Provincia di Cremona ha dichiarato: "Sono passati ormai tre mesi dall’ultima volta che ho avuto notizie dalla Turchia. Anche il mio avvocato è allibito e non se ne capacità. L’unica possibilità, mi ha spiegato, è che puntino ad archiviare tutto. È terribile e scandaloso".
L'ipotesi della rapina finita in tragedia
Alessandro Fiori era partito il 12 marzo scorso dall’aeroporto di Milano Malpensa alla volta di una delle maggiori città della Turchia ed era scomparso nel nulla due giorni dopo il suo arrivo. Il corpo senza vita del manager venne trovato il 28 marzo sulla riva del mare, in un quartiere centrale di Istanbul, con il cranio completamente fracassato.
In pochi giorni dal suo conto erano stati prelevati migliaia di euro, circa 2000: dai movimenti risulterebbe poi un tentativo di prelevarne ancora, oltre il limite mensile, facendo sì che la sua carta venisse bloccata. Ecco perché tra le ipotesi prese in considerazione dagli inquirenti c’è anche quella della rapina finita male. All’appello manca ancora il suo smartphone, che non è più stato ritrovato.