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Cronaca

Corruzione e favoreggiamento: tutti assolti

Avvocati, professionisti e finanzieri: erano accusati, a vario titolo, di aver coperto una tangente.

Si è chiuso con l'assoluzione di tutti gli imputati il processo scaturito dall'indagine della guardia di finanza di Chiari che, nel maggio del 2019, aveva portato allo scoperto un presunto articolato sistema messo in piedi per eludere ispezioni e controlli fiscali e ottenere informazioni riservate. Al centro dell'inchiesta c'era uno studio di consulenza di Castrezzato.

Tra gli imputati del processo in primo grado c'erano due avvocati - Alessandro Mainardi e la figlia Carlotta -  per i quali il pm aveva chiesto una condanna a due anni per favoreggiamento. Per l'accusa, i due legali avevano tentato di eliminare le prove della corruzione del comandante della guardia di finanza di Chiari Antonio Romano. Il finanziere aveva infatti ricevuto una tangente da 60mila euro dall'imprenditore Mauro Sala, attraverso Natalina Noli, la titolare dello studio di consulenza di Castrezzato. Romano, Sala e Noli avevano già chiuso i conti con la giustizia patteggiando. I due avvocati, così come le altre 5 persone coinvolte nell'indagine, avevano invece scelto di andare a processo per dimostrare la loro innocenza. E il giudice Cristina Amalia Ardenghi, dopo 8 ore di camera di consiglio, gli ha dato ragione, assolvendoli perché il fatto non sussiste.

Stesso destino per il finanziere in pensione Marco Gisonna (il pm aveva chiesto due anni e mezzo), il luogotenente Antonio Piccolo, il commercialista Giorgio Passeri (rischiava 5 anni per favoreggiamento e corruzione), l'informatico Sergio Nicolini (l'accusa chiedeva 20 mesi di condanna) e il funzionario dell'agenzia delle entrate Davide Scifo (rischiava tre anni di reclusione).

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