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Cronaca

L'Albero della Vita, il simbolo made in Brescia di Expo 2015

Il Consorzio Orgoglio Brescia, guidato dal Presidente Paolo Franceschetti, ha presentato e mostrato la straordinaria opera architettonica, costata 3 ml di euro, e realizzata in tempi record, grazie all'impegno di 19 aziende bresciane

Mancano pochi giorni all’inaugurazione di Expo Milano 2015, il cantiere dell’Albero della Vita è stato ufficialmente terminato e l’icona di Padiglione Italia fa bella mostra di sé all’interno di Lake Arena. Per il Consorzio Orgoglio Brescia - guidato dal Presidente Paolo Franceschetti – mercoledì mattina  è  venuto il momento di presentare il lavoro fatto e mostrare a tutti una straordinaria opera architettonica, realizzata in tempi record.

Ad avere l’onore, e l’onere, di costruire l’Albero della Vita è, infatti,  stato il Consorzio Orgoglio Brescia Ne fanno parte 19 aziende bresciane. Sono queste aziende che hanno sostenuto interamente i costi della struttura, pari a circa 3 milioni di euro.

Frutto della fatiche e degli sforzi del Consorzio Orgoglio Brescia, l’Albero rappresenta l’orgoglio a tutto tondo,  è simbolo della capacità del ‘saper fare’, della caparbietà e tenacia della gente, e degli imprenditori del suo territorio.

VIDEO: i giochi di luce dell'Albero della Vita

Sono due le anime dell’Albero della Vita presentate nella conferenza stampa tenutasi nella sede di Aib: quella tecnico/progettuale, che ha permesso la trasformazione dell’idea di Marco Balich - direttore artistico di Padiglione Italia - in realtà, e quella artistica che - grazie allo show realizzato da Sergio Pappalettera con la supervisione dello stesso Balich - mostrerà al mondo l’energia e la forza che hanno fatto da guida alle 19 aziende del Consorzio nella realizzazione del progetto. Lo spettacolo di Orgoglio Brescia potrà contare anche su una colonna sonora d’eccezione: Francesco Renga ha donato al Consorzio uno dei suoi brani più famosi,  ll mio giorno più bello nel mondo,  e sarà Testimonial speciale dell’ Albero della Vita per Orgoglio Brescia.

 Tre grandi personalità, Marco Balich, Sergio Pappalettera e Francesco Renga, hanno ideato e realizzato – ognuno per il proprio ambito di competenza - uno show carico di valori e in grado di trasformare la tecnica, il lavoro e la fatica in emozione pura. Tutto ha origine in una forza irruenta che scompone la forma, il Big Bang della materia. L’albero si riveste di quei materiali che hanno segnato le epoche dell’uomo: dal primo segno trovato nelle grotte della valle dei Camuni, all’uso del legno, dalla manipolazione del ferro e del vetro fino al cemento e alle tecniche più sofisticate.

La tecnologia prende poi il sopravvento: dalla staticità delle sostanze al dinamismo degli ingranaggi e delle forme. Una variazione vorticosa: dall’accezione futurista di Umberto Boccioni, l’oggetto non ha limiti perché con il suo tumulto si propaga nello spazio, mentre lo spazio vive nell’oggetto. Il futuro è un ritorno del Big Bang iniziale con cambiamenti astratti di linee che si mescolano e confondono. Il crescendo delle immagini si intreccia alle note de: Il mio giorno più bello nel mondo di Francesco Renga per poi esplodere nella luce.

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