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Cronaca Acquafredda

Una fabbrica-prigione per operai sottopagati: c'era anche un bambino

Blitz dei Carabinieri in uno stabilimento di Acquafredda gestito da un imprenditore cinese, che è stato arrestato: gli operai venivano pagati non più di 1,50 euro l'ora

Quella fabbrica era diventata la loro prigione: al piano terra il laboratorio tessile, al primo piano le stanze adibite a dormitori. Tutto questo in pessime condizioni igienico-sanitarie: le stanze erano senza riscaldamento, senza mobili e forse nemmeno la luce. Per intenderci, i vestiti erano ammassati a terra insieme a generi alimentari di vario tipo, in cattivo stato di conservazione.

In quelle stanze, e in quelle condizioni, vivevano anche la moglie dell'imprenditore arrestato, e con lei il figlio ancora piccolo, di appena 8 anni. Il laboratorio è stato ovviamente posto sotto sequestro, il titolare multato di 56mila euro e l'attività immediatamente sospesa. I cinque lavoratori clandestini sono già stati accompagnati in un centro d'accoglienza a Roma.

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