Rivoluzione A2A: il progetto del teleraffreddamento
Progetto rivoluzionario a cura di A2A: il teleriscaldamento che funziona al contrario, riscalderà le case d'inverno e le climatizzerà d'estate. Tecnici al lavoro guardando alle esperienze europee, ma anche emiliane
Il teleriscaldamento che funziona anche al contrario. Non è fantascienza, ma un progetto concreto a cura dei tecnici di A2A. Sfruttare l’acqua calda per riscaldare le case in inverno, ma anche per climatizzarle d’estate. E perfino in Europa un progetto del genere potrebbe destare interesse e curiosità.
Le centrali A2A bresciane in realtà un po’ di freddo già lo producono. Ma con un sistema funzionale solo per le grandi utenze, in città al momento lo sfruttano l’ospedale Civile e l’università di Via Branze.
La nuova proposta sarebbe rivoluzionaria proprio in questo, nella gestione delle piccole utenze. Dal condominio alla casa singola. Con l’ipotesi (realistica) di superare definitivamente i costosi (in termini di consumi energetici) climatizzatori e condizionatori.
Tecnici al lavoro, dunque. Confrontando idee con le realtà del Nord Europa, dove qualcosa di simile già funziona, vedi Norvegia o Danimarca. Ma pure con l’occhio verso Reggio Emilia, dopo la multiutility Iren giò ‘copre’ i centri commerciali, gli uffici comunali, le poste e la Questura con uno sperimentale sistema di ‘teleraffreddamento’.
"E’ una tecnologia in via di sviluppo - spiegano gli esperti del gruppo Hera, altra multiutility dell'Emilia-Romagna - che utilizza il calore (lo stesso usato dal teleriscaldamento) per alimentare gruppi frigoriferi e raffreddare ambienti e tubazioni. Il teleraffrescamento (o telerafreddamento) usa dunque il calore prodotto dagli impianti di cogenerazione, o recuperato dai processi industriali, per la produzione di acqua refrigerata".