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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ragazza morta in Pakistan, il padre e il fratello sono stati scarcerati

Non sarebbe stata uccisa, ma sarebbe morta per un malore: questa l'ultima versione che emerge sulla vicenda della giovane Sana Cheema, scomparsa a soli 25 anni

Nel suo piccolo villaggio, nel distretto di Mangowal Gujrat, sarebbero tutti convinti dell'innocenza del padre Ghulam Mustafa e del figlio, il fratello di Sana. Nessun omicidio, nessun coltello: la ragazza sarebbe morta di un malore, morta d'infarto. E' questa la versione che emerge dalle parole di un amico della giovane: “In Pakistan non c'è giustizia – avrebbe detto – e tutti gli abitanti del villaggio dove vive la famiglia sono convinti che i familiari siano innocenti”.

Da tanti anni a Brescia, Sana Cheema qua si era costruita una vita. Si era diplomata al liceo De Andrè, aveva amici e conoscenti: si era trovata anche un lavoro tutto suo, dava una mano ai suoi connazionali per studiare e conseguire la patente di guida. Ma il suo piccolo ufficio aveva dovuto chiudere perché giudicato abusivo.

Da qualche mese era tornata in Pakistan, forse per poi tornare ancora a Brescia chissà. Gli amici dicono che la ragazza non volesse accettare un matrimonio combinato: sarebbe stato questo il motivo che avrebbe poi scatenato la rabbia del padre e del fratello, inizialmente accusati di omicidio. Non si sa ancora come è andata davvero. Ma Sana un ragazzo nel Bresciano ce l'aveva, più o meno della sua età e di origini Sikh.

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