Ragazza morta in Pakistan, il padre e il fratello sono stati scarcerati
Non sarebbe stata uccisa, ma sarebbe morta per un malore: questa l'ultima versione che emerge sulla vicenda della giovane Sana Cheema, scomparsa a soli 25 anni
Il padre e il fratello della giovane Sana Cheema sono già liberi, e forse lo sono sempre stati: la conferma in una fotografia, inviata ai media italiani dall'uomo politico Ahmed Muktar, che abita a Brescia e ora si trova in Pakistan per una campagna elettorale. Sono loro i grandi accusati della morte della ragazza: ma l'omicidio al momento non trova ancora conferma.
La giovane potrebbe infatti essere morta per un malore: ci sarebbero anche dei documenti ad attestare i suoi problemi, legati a una condizioni forse perenne di bassa pressione. Di certo è stata aperta un'inchiesta, su cui anche il ministero degli Esteri italiano vuole vederci chiaro. La ragazza è morta l'11 aprile scorso, i funerali sono stati celebrati il 16.
Anche la comunità pakistana che abita nel nostro Paese chiede che venga fatta giustizia: “Ci sono versioni contrastanti – ha detto il segretario nazionale della Comunità Raza Asif, in questi giorni a Brescia per una manifestazione di solidarietà alla ragazza morta – perché c'è chi dice che Sana sia stata uccisa e altri che dicono che sia morta per un malore”.
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