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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Uccisa e fatta a pezzi dal fidanzato, la battaglia infinita della mamma

L'odissea giudiziaria di Gigliola Bono, a quasi 30 anni dal terribile omicidio della figlia Monia, uccisa e fatta a pezzi dal fidanzata. L'uomo è libero dopo meno di 11 anni di carcere

Niente da fare, di nuovo: come racconta il Giornale di Brescia, pochi giorni fa la questione doveva essere dibattuta al Tribunale civile, che però l'ha rimandata indietro, ancora per un problema di competenze. Quindi per Gigliola Bono è come dover ricominciare: prossima tappa, infatti, il Tribunale amministrativo, questa volta il Tar di Roma.

Una storia che ha dell'incredibile, se non fosse anche maledettamente triste. La madre ha più volte dichiarato di non cercare i soldi tanto per averli, ma di voler portare a termine una sorta di giustizia postuma. Il tema è la cosiddetta discriminazione tra le vittime.

Si parla di diritti, di diritto al risarcimento. Oltre al danno la beffa: in caso lo ottenesse, il risarcimento, non potrebbe usufruirne perché la retroattività “scade” nel 2005. Ma come detto per mamma Gigliola non è (solo) questione di soldi, è questione di giustizia.

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