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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Donna morta dopo l'operazione: primario condannato a 6 mesi

Condannato a 6 mesi di reclusione il dottor Lanfroi Graziano, primario di Emodinamica dell'istituto clinico Città di Brescia. Con lui era indagato anche il chirurgo Giorgio Laffranchini, poi assolto

E' stato condannato a 6 mesi di reclusione il primario del reparto di Emodinamica dell'ospedale Città di Brescia, il dottor Lanfroi Graziani: la sentenza in qualche modo riconosce allora le responsabilità del medico per la morte di una donna di 77 anni, nel 2014. Per lo stesso motivo era stato indagato anche il medico chirurgio Giorgio Laffranchini, che invece è stato assolto.

L'episodio come detto risale a circa tre anni fa. A finire sotto i ferri una 77enne che sarebbe dovuta essere operata con un'angioplastica: qualcosa andò storto, e la paziente morì poco dopo. Per l'accusa una morte che si poteva evitare: la donna venne infatti sottoposta alla cosidetta alcolizzazione, tecnica terapeutica utilizzata per trattare le malformazioni vascolari.

In pratica viene iniettato direttamente in vena dell'alcol medico puro, che ha la funzione di occludere i vasi sanguigni patologici: sempre secondo l'accusa si sarebbero potuti valutare procedimenti diversi, meno invasivi e meno rischiosi. Per la difesa invece le cause del decesso sarebbero riconducibili al mancato reperimento di un medicinale, e ad alcune patologie pregresse.

Graziani resta comunque un medico “pluridecorato”: in campo dal 1980, è dal 2003 che è responsabile di Emodinamica al Città di Brescia. Autore di almeno un centinaio di pubblicazioni scientifiche, negli ultimi 18 anni ha eseguito circa 14mila procedure interventistiche periferiche, 700 carotidee e 4500 coronariche.

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