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Cronaca

Rapina col mitra, il figlio del Procuratore: "Ecco perchè l'ho fatto"

Al giovane Gianmarco Buonanno, figlio del Procuratore capo di Brescia, in prima istanza sono stati negati i domiciliari: insieme ad altre due persone ha rapinato la Conad di Zogno, nella Bergamasca

La rapina risale al 31 gennaio scorso: hanno agito in tre, con il volto parzialmente coperto e a quanto sembra pure armati. Per quel colpo sarebbero stati utilizzati una mitraglietta, una pistola e una scacciacani: sarebbe questa l'arma utilizzata dal figlio del procuratore, almeno secondo la sua versione.

I tre si sarebbero poi dati alla fuga a bordo di una vecchia Lancia Y a disposizione di Gianmarco Buonanno, ma in realtà ancora intestata al padre. A poche ore dalla rapina è stato proprio il giovane Buonanno a presentarsi in caserma, per costituirsi. Ne sono passate poche altre di ore che dalla Procura è arrivata l'ordinanza di custodia cautelare: i carabinieri l'hanno prelevato in casa, e poi trasferito in carcere.

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