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Cronaca Sirmione

Il giallo del lago: "Così ho visto annegare Iryna"

Una testimone racconta gli ultimi istanti di vita di Iryna, la 22enne ucraina affogata a Sirmione dopo un tuffo dalla barca presa a noleggio con degli amici.

Spunta una testimonianza shock sulla tragedia che si è consumata a Sirmione ed è costata la vita a Iryna Dokupil, 22enne ucraina affogata dopo un tuffo dalla barca che aveva noleggiato con degli amici.

A raccontare gli ultimi istanti di vita della ragazza è Grazia Saviori di Darfo Boario Terme, sorella della titolare della pizzeria che si trova a poca distanza dalla spiaggia teatro della tragedia. La donna racconta che, mentre stava passeggiando con il cane sopra la spiaggia del Prete, ha notato una macchia vicino alla riva e, pensando che potesse trattarsi di una persona, è scesa verso il lido. Nemmeno il tempo di arrivare e la sagoma è andata a fondo. 

La testimone racconta, anche, dei soccorsi prestati dagli amici della 22enne che si sarebbero buttati dalla barca per recuperare il corpo inabissato a 10 metri  dalla riva, seguendo proprio le sue indicazioni, e dei tentativi di rianimazione prestati prima che arrivasse il personale sanitario. A chiamare il 112 è stata proprio Grazia che è corsa alla pizzeria della sorella a chiedere aiuto. 

Immediato l'arrivo dei soccorsi, sul posto  è giunto anche l´elicottero, ma non potendo atterrare ha provato ad avvicinarsi alla barca e ad issare la ragazza con le corde. L'operazione non è riuscita e la 22enne è stata portata a riva dagli amici e poi  trasportata in ambulanza all'ospedale di Desenzano, dove il suo cuore ha smesso di battere per sempre.

Salvare la ragazza sembrava un´impresa quasi impossibile già nel momento in cui è stato avvistato il corpo, la testimone racconta che da quando il corpo è andato a fondo a quando è stato recuperato sono passati una decina di minuti. 

Ai Carabinieri il compito di ricostruire ciò che è accaduto prima del tuffo fatale, per accertare eventuali responsabilità da parte di terze persone.  Mentre i primi riscontri dell'autopsia sul corpo della ragazza  sono sotto la lente del pm titolare dell'inchiesta che dovrà stabilire se chiudere il fascicolo o scrivere dei nomi nel registro degli indagati. 

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