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Venerdì, 29 Marzo 2024
Utenze

Cambio casa, cambio utenze: voltura e subentro, le differenze

Cambio casa e cambio vita: ma vanno cambiate anche le utenze, trasferite in caso di voltura o riattivate in caso di subentro. Ecco di cosa si tratta

Cambiare casa spesso è sinonimo di cambiare vita (in meglio, si spera). E proprio per questo tutto deve essere definito nei minimi dettagli, niente può essere lasciato al caso. Anche e soprattutto quando si parla delle utenze domestiche: luce, gas e acqua. Quando si trasloca in una nuova abitazione, infatti, si deve immediatamente risolvere anche questo problema: per farlo sarà necessaria la voltura, oppure il subentro. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le differenze.

La voltura

Cominciamo dalla voltura, detta anche “volturazione”. Nello specifico, consiste nella richiesta di modifica dell'intestatario di una bolletta, ovviamente per un'utenza che risulta essere ancora attiva. La voltura può essere portata a termine solo in caso di contatore e fornitura di contratto validi. La procedura va richiesta da parte del nuovo arrivato, cioè chi ha intenzione di intestarsi le utenze (ad esempio: l'inquilino che sottoscrive il contratto di affitto di un immobile).

Il subentro

Proseguiamo con il subentro, e qui le cose cambiano. Nel senso: affinché si parli di subentro sarà necessario che il precedente contratto dell'utenza risulti cessato, comunque in presenza del contatore. Con il subentro, quindi, si procederà a riattivare la fornitura dell'impianto che era già stato disattivato. Un esempio: quando un'abitazione vuota e disabitata da tempo viene acquistata o affittata da un nuovo proprietario o inquilino.

I tempi e i costi

Vediamo ora quali sono i tempi (e i costi) per voltura e subentro. 

  • Per la voltura: entro due giorni lavorativi vanno comunicate le informazioni per registrare i dati in maniera ufficiale. Serviranno poi altri due giorni lavorativi per concludere l'operazione. 
  • Per il subentro: è necessaria una distinzione. Ovvero: in caso di energia elettrica, saranno necessari sette giorni lavorativi; in caso di gas i giorni lavorativi salgono fino a 12. Questo perché per riattivare le utenze dovrà essere mobilitato anche un tecnico.

Ma tutto questo quanto ci costerà? Al di là dei costi variabili, che variano da contratto a contratto e da fornitore a fornitore, esistono dei costi fissi che sono uguali sia per il subentro che per la voltura. Quando si opta per la maggior tutela si pagano 25,51 euro di oneri amministrativi, 23 euro di contributo fisso, 16 euro di imposta di bollo; nel mercato libero, invece, si pagano 25,51 euro di oneri amministrativi, 16 euro di imposta di bollo, una quota di servizio (decisa dal fornitore).

I documenti necessari

Per concludere, vediamo quali sono i dati e documenti che servono per portare a termine le procedure di voltura o subentro. Prima di tutto, i dati personali: documento di riconoscimento e codice fiscale dell'intestatario del contratto, il numero di telefono e l'indirizzo di residenza, le coordinate del conto corrente, l'indirizzo dove recapitare la fattura in caso di conguaglio, l'autolettura del contatore (sia di luce che di gas). Nel caso della luce serviranno anche il codice POD, la potenza impegnata e un'autocertificazione di residenza anagrafica; nel caso del gas sarà necessario fornire il codice PDR (che identifica il contatore ed è indicato in bolletta).

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