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Fa ancora caldo, stop al riscaldamento: posticipata l'accensione dei termosifoni

L'ordinanza del Comune

Stop al riscaldamento per un'altra settimana: anche a Brescia, come in altre città lombarde tra cui Milano, Bergamo e Cremona, l'accensione degli impianti sarà posticipata a sabato 29 ottobre. Lo prevede l'ordinanza firmata mercoledì dal sindaco Emilio Del Bono: "La scelta - fa sapere il Comune in una nota - è stata dettata dalle alte temperature di questi giorni, dalla necessità di ridurre il consumo di gas naturale, in linea con la normativa europea, e dalla volontà di garantire una maggiore sostenibilità ambientale".

Cosa prevede il Governo

Nella zona climatica E (nota come "Zona Padana") era già stato previsto il posticipo dell'accensione dal 15 al 22 ottobre, con anticipo dello spegnimento (fissato ora per il 7 aprile 2023) e la riduzione delle ore totali da 14 a 13. Questo è quanto era previsto dal Piano di contenimento del consumo di gas naturale varato dal Governo uscente. Il decreto predisposto dal Mite - il Ministero della Transizione ecologia - prevede inoltre la riduzione delle temperature massime in casa, in condominio o in ufficio, ora fissate in 17 gradi (più o meno 2 gradi di tolleranza) per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, e in 19 gradi (più o meno 2 gradi di tolleranza) per tutti gli altri edifici.

L'ordinanza del sindaco

Così recita invece l'ultima ordinanza firmata dal sindaco Del Bono: "Considerato che il conflitto in Ucraina ha comportato l'instabilità del sistema nazionale del gas naturale, e la conseguente esigenza di rivederne le politiche di utilizzo, e che le temperature registrate a Brescia dalle stazioni meteorologiche sono al di sopra della media stagionale", e ancora "che a partire dalla prima settimana di ottobre si sono verificati superamenti del valore limite giornaliero del particolato atmosferico, e che alla data del 18 ottobre è stato registrato il quarto giorno consecutivo di superamento del valore limite giornaliero di Pm10", il documento prevede "la riduzione del periodo di esercizio degli impianti termici a combustione ad uso riscaldamento, posticipando l'accensione al 29 ottobre".

L'ordinanza non verrà applicata:

  • agli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura, compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonché alle strutture protette per l'assistenza e il recupero dei tossicodipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;
  • alle sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali che non siano ubicate in stabili condominiali;
  • agli edifici adibiti a scuole materne e asili nido;
  • agli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili;
  • agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione. 
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