rotate-mobile
Sicurezza

Coronavirus, aumentano in casa le intossicazioni da disinfettanti: attenzione ai bambini

L’allarme lanciato dal Centro antiveleni del Niguarda: intossicazioni in aumento del 30% tra gli adulti e del 135% tra i bambini. Cosa fare e cosa non fare in casa

La tendenza all'aumento di intossicazione da disinfettanti per proteggersi dall'infezione Covid-19 e' confermata. I rischi maggiori sono legati piu' che ai prodotti di uso personale (come i gel per le mani), all'utizzo imprudente di disinfettanti e igienizzanti per l'ambiente. “Lo stare a casa – spiega all’agenzia Dire Marcello Ferruzzi, responsabile del Centro antiveleni del Niguarda di Milano – ha indotto più persone a ricercare una più efficace igienizzazione delle superfici domestiche (pavimenti, tastiere, scrivanie, telefoni, sanitari) utilizzando contemporaneamente prodotti tra loro incompatibili, con il risultato di innescare reazioni chimiche pericolose”.

Solo nel mese di aprile al Niguarda sono state segnalate un più 30% di intossicazioni con prodotti disinfettanti e igienizzati negli adulti, e fino a un più 135% nei bambini. Il riferimento è ad esempio a cocktail micidiali come candeggina e ammoniaca: mischiare le due sostanze vuol dire liberare gas che possono creare problemi respiratori anche seri.

Cosa si rischia mischiando i prodotti

Secondo il dottor Ferruzzi, è possibile che con la Fase 2 “si verifichi un ulteriore incremento dell’utilizzo di questi prodotti al rientro al domicilio dopo la giornata di lavoro: pertanto ne raccomandiamo un suo prudente e corretto”. I disinfettanti e igienizzanti per l’ambiente, infatti, sono considerati “prodotti impegnativi” perché a base di sostanze chimiche più aggressive rispetto a quelle contenute nei disinfettanti per la persona.

Nel caso di ingestione accidentale di questi prodotti, continua Ferruzzi, “non bisogna assolutamente provocare il vomito né somministrare latte, altri liquidi o cibo: è invece opportuno contattare un Centro antiveleni per valutare la situazione con un tossicologo, che consiglierà cosa fare e se necessario o meno recarsi in pronto soccorso”.

Le regole di base per la prevenzione

Per la prevenzione valgono tre regole di base: tenere i prodotti lontano dai bambini, evitare i travasi in bottiglie senza etichette o con etichette non riconoscibili, non mescolare prodotti diversi. Per igienizzare le superfici di casa o i sanitari, mai mischiare i prodotti ma usarli separatamente. 

Ma cosa succede se i bambini ingeriscono il gel disinfettante per le mani? “I disinfettanti per le mani – dice ancora il dottor Ferruzzi – sono generalmente a base di alcol e non sono particolarmente appetibili per i più piccoli. Ben difficilmente le quantità ingerite sono tali da dare problemi seri: anche in questo caso è raccomandabile consultare telefonicamente un Centro antiveleni, e non precipitarsi in pronto soccorso o nello studio del pediatra o del medico di famiglia”. In ogni caso, il bimbo può disinfettarsi le mani come gli adulti, ma non deve mai usare il prodotto da solo.

Su altri usi incongrui di liquidi igienizzanti per la persona, Ferruzzi chiosa segnalando le disinfezioni di mascherine con prodotti come ammoniaca o candeggina, e poi indossate immediatamente: “Metterle umide sul viso espone la pelle a un effetto irritativo da contatto. Evitate le disinfezioni fai da te”.

Centri antiveleni da contattare in caso di emergenza

Non esiste un Centro antiveleni a Brescia, ma è possibile contattare i centri operativi in Lombardia. Il più noto e conosciuto è proprio quello del Niguarda di Milano: a questo link la pagina web ufficiale, il numero di telefono è 02 66101029. Per informazioni è disponibile anche il Centro antiveleni di Bergamo, specializzato nel servizio informazioni farmaci in gravidanza e allattamento: il numero da contattare è 800 883300.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, aumentano in casa le intossicazioni da disinfettanti: attenzione ai bambini

BresciaToday è in caricamento