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Martedì, 16 Aprile 2024
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"Architerror": quando anche l'architettura fa paura

La pagina di Architerror ha quasi 50mila follower ed è gestita da un bresciano: raccoglie il meglio del peggio dell'architettura internazionale

Architerror, ovvero: The dark side of architecture. E' la popolarissima pagina Facebook (da quasi 50mila follower) gestita dall'architetto bresciano Massimo Adiansi, che oggi vive e lavora a Londra, e che raccoglie il meglio del peggio dell'architettura, contemporanea e non, di tutto il mondo. “Architerror è nato nel 2012, come un gioco tra amici – racconta Adiansi al Giornale di Brescia – Avevo aperto un gruppo su Facebook tra architetti e appassionati, per scambiarci le storture e le bizzarrie architettoniche. Il gruppo cresceva, e mi sono detto: perché non farne una pagina? Ci sono moltissimi siti di architettura bella, nessuno parla delle cose brutte”.

La pagina è attiva anche su Instagram, con poco più di 8mila follower, ma è su Facebook che trova il suo approdo naturale. Le fotografie delle brutture architettoniche, infatti, vengono spesso accompagnate da lunghe descrizioni, che scimmiottano (con pacata ironia) le divagazioni da addetti ai lavori, zeppe di parole complicate e divagazioni non sempre così comprensibili.

Architettor: viaggio nelle brutture di tutto il mondo

Il viaggio di Architerror è davvero internazionale. Solo per citare alcuni dei post più recenti: si va dalla villa israeliana (di dubbio gusto) costruita “con gli avanzi del panettone”, fino alla chiesa di Calcata definita “di San Bauli apostolo” perché ha la forma che ricorda un pandoro. E ancora, un condominio milanese costruito negli anni '10 del secolo scorso che ha le fattezze di un castello, “costruito cosicché vassalli, valvassori e valvassini potessero contenere i costi, condividendo utenze e spese di manutenzione”.

“E' una comunità partecipativa – rivela ancora Adiansi al Giornale di Brescia – dove io non fotografo praticamente più. Ho sempre la casella piena, e le immagini arrivano anche dall'estero: ho follower albanesi, spagnoli.. Però l'80% della gente che segue è italiana, e dunque la maggior parte delle architetture è di casa nostra. La Bella Italia, quindi, non è così bella”.

Architerror Awards e i piedi di Mazinga

Gli Architerror Awards sono ormai un appuntamento imperdibile per i fan e gli appassionati della pagina. L'edizione 2019 si è conclusa da pochi giorni, proprio sul finire del nuovo anno: nel testa a testa finale si sono contesi il titolo il “Fungo Velascus” made in Italy (una palazzina a cui è stata aggiunta e costruita una villetta, così che sembra un fungo) e “Gli stivali Usb di Mazinga” made in Turchia (due maxi-grattacieli di recentissima realizzazione che sembrano, appunto, gli stivali di Mazinga). Con il 65% delle preferenze, alla fine l'hanno spuntata i grattacieli di Smirne.

Architerror bresciani

Nostalgia canaglia: qualche scroll indietro fin quando tutto è cominciato. Correva l'anno 2017, quando la pagina ancora aspettava di raggiungere i primi mille like e gli Architerror erano tutti bresciani. Dalla celebre torre di vetro alle porte di Rezzato fino alla sede bresciana di una delle banche più forti d'Europa, e poi fotogrammi da Concesio, Montirone e Casto. Buona visione.

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