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Inflazione e tassi alle stelle: un bresciano su 6 non può più richiedere un mutuo

Lo studio sui mutui lombardi (e bresciani)

Quasi un lombardo su 5, e un bresciano su 6, oggi come oggi - per via dell'inflazione e dei tassi d'interesse in aumento - non avrebbe i requisiti per richiedere un mutuo, ovvero non rispetterebbe il rapporto rata/reddito usato dalle banche come criterio di selezione per l'erogazione del finanziamento. E' quanto emerge dall'ultimo studio di Facile.it: con i tassi attuali, il 18,1% dei mutuatari lombardi che nel 2022 hanno chiesto un finanziamento per comprare casa, oggi non potrebbe più farlo: la percentuale regionale è appena più bassa della media nazionale (18,6%), mentre cala leggermente in provincia di Brescia (16,7%, circa un bresciano su 6).

Non solo: l'analisi ha messo in luce come, a parità di rata, il potere di acquisto di un nuovo mutuatario sia calato del 22% in un anno e che oggi, per comprare casa con mutuo, serva un reddito più alto del 27% rispetto a 12 mesi fa.

Cosa è cambiato rispetto a un anno fa

Parlano i numeri. A febbraio 2022, la rata mensile di un mutuo standard a tasso fisso (126mila euro al 70% da restituire in 25 anni) era pari a 482 euro: questo significa che il richiedente, per ottenere il finanziamento, doveva avere un reddito netto mensile pari ad almeno 1.450 euro. Oggi, per lo stesso finanziamento, la miglior rata è pari a 615 euro: vuol dire che il richiedente, per ottenere il mutuo, dovrebbe avere un reddito di almeno 1.845 euro (come detto, il 27% in più rispetto allo scorso anno). L'unica alternativa? Orientarsi su importi più contenuti.

"La diminuzione graduale degli importi - fa sapere Ivano Cresto, Managing Director Financial Products di Facile.it - è strettamente legata all'aumento dei tassi di interesse. In alcuni casi è l'aspirante mutuatario che, pur di non rinunciare all'acquisto, sceglie di orientarsi su un importo più contenuto per alleggerire la rata mensile, in altri è la banca che è costretta a ridimensionare la richiesta per preservare il rapporto rata/reddito".

Lo studio sui mutui richiesti in Lombardia

Entrando nel merito, il valore regionale di chi non rispetta più il rapporto rata/reddito è sostanzialmente in linea con quello rilevato a livello nazionale, ma il dato cambia sulle singole province: la percentuale supera il 21% a Milano e Lecco, Brescia si attesta al 16,7%, scende notevolmente a Varese (11,2%) e Sondrio (9,2%). L'osservatorio di Facile.it ha analizzato le richieste di mutuo prima casa raccolte nel secondo semestre del 2022.

Milano è la provincia lombarda dove è stato richiesto l'importo medio più alto (177.039 euro), seguita da Monza e Brianza (151.917 euro); Varese (147.228 euro), Como (146.854), Lecco (144.567 euro), Brescia (143.460 euro), Sondrio (138.750 euro), Bergamo (137.052 euro), Mantova (128.866 euro), Pavia (123.457 euro), Cremona (117.332 euro) e Lodi (116.440 euro). 

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