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Come coltivare il basilico

Pollici verdi, a raccolta: la guida dedicata a tutti coloro che volessero coltivare una piantina di basilico

"Come il basilico al sole, sopra un balcone italiano": lo cantavano i Coma_Cose, star bresciane già avvistate anche al Festival di Sanremo. Un cult della tradizione nostrana, il basilico (davvero) non manca mai nei giardini e nei balconi, anche bresciani, e soprattutto nei piatti, che sia un piatto di pasta o una pizza oppure un'insalata o qualche esperimento estivo. Ma nel pieno di questa (caldissima) estate, perché non pensare allora di comprare una bella piantina e prendercene cura, approfittando delle sue profumate essenze?

A partire da una gustosa curiosità: sapevate che, oltre al basilico più comune, ci sono tante altre varietà di questa pianta? Dal basilico lattuga, foglie grandi e aromi di menta, al basilico greco dalla forma più arrotondata: e ancora il basilico thailandese, originario dell'Asia, e il basilico messicano (che è rosso scuro), originario dell'America centrale.

Le proprietà e i benefici del basilico

Cominciamo da alcune basi di botanica. Il basilico nasce in primavera, per fiorire in estate e poi appassire in autunno, tra ottobre a novembre: prima di rivederlo ci sarà da aspettare (almeno) febbraio, e questo a grandi linee è il suo ciclo di vita (che ne fa una “pianta annuale”). Leggende e verità sulle sue proprietà e benefici si perdono nella notte dei tempi: prima di essere utilizzato in cucina, infatti era considerato un must nei trattamenti di bellezza.

Ma non mancano le sue proprietà “sanitarie”: se usato fresco, infatti, è perfetto per calmare coliche e nausee dovute ad esempio alle indigestioni. In tal senso viene ampiamente utilizzato anche il suo olio essenziale. Si dice poi che sia perfetto contro i malanni invernali, per preparare infusi e tisane. E ancora, le foglie sono ricche di acqua, proteine, fibre e zuccheri. E tiene pure lontane le zanzare.

Come coltivare il basilico

Ma come facciamo a coltivare il basilico? Per farlo crescere rigoglioso, ricordiamo, sarà necessario farlo fiorire all'aria aperta. Il periodo migliore della semina, come detto, è in primavera: meglio se tra marzo e aprile. La posa dei semini può essere effettuata in vasi di terracotta: andranno riempiti (per due terzi) con del terriccio di tipo universale, per distribuire poi uniformemente i semi, che andranno infine coperti con altro terriccio. 

Una volta che il seme sarà piantina (oppure se l'abbiamo acquistata già così) ricordiamoci di posizionare i vasi in un punto del terrazzo, balcone o giardino che sia esposto alla luce dalle 6 alle 10 ore al giorno. Ma attenzione: come cantavano proprio i Coma_Cose, andrebbe evitata l'esposizione diretta ai raggi solari, che potrebbero bruciare le foglie.

Il terriccio va innaffiato spesso, in quanto deve rimanere sempre umido (ma evitando i ristagni). La pianta teme il freddo: sotto i 10 gradi è destinata a morte (quasi) certa. Il basilico per germogliare ha bisogno di una settimana, mentre le prime foglie le potremo raccogliere dopo circa un mese. Quando la pianta arriva a 15 centimetri di altezza, e spuntano i primi fiori, vuol dire che è arrivato il momento della potatura. 

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