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Un bonsai in regalo a Natale: come farlo crescere sano e forte

Per gli appassionati con il pollice verde, ecco come coltivare un bonsai: una pianta tanto piccola ma che può regalarci grandi soddisfazioni

Per gli appassionati con il pollice verde, e non solo, un bel kit per la coltivazione del bonsai può essere davvero un bel regalo in questo Natale un po' strano, e (si spera) unico. Un'occasione per rilassarsi, riprendere fiato, passare qualche momento con noi stessi: piccolo ma di grande effetto, è di fatto una delle piante più regalate sia per i compleanni che durante il periodo natalizio.

Tra foglioline e rametti, porta con sé un grande messaggio, figlio della tradizione cinese (da cui ha origine) e nipponica (che l'ha trasmesso al mondo): simboleggia la vita e la grandezza della natura, anche se in formato mignon. Ma una volta che ce l'hanno regalato (oppure l'abbiamo regalato noi), come si fa a prendersi cura di un bonsai?

Le regole auree per coltivare un bonsai

Prima di cominciare, è bene ricordare quelle che sono considerate le regole auree per la coltivazione del bonsai: se ci affidiamo ai semi, il periodo ottimale per piantarli è la primavera (anche se teniamo la pianta in casa); e poi, in caso fossimo alle prime armi, è sempre meglio scegliere una varietà semplice, che richiede poche potature per evitare errori (e guai anche peggiori). In ogni caso possiamo decidere di acquistare un bonsai già bello cresciuto (si fa per dire).

Come scegliere il terriccio giusto

Altra domanda topica: come faccio a scegliere il terriccio giusto? E' una decisione importante, fondamentale: è dalla terra infatti che il nostro bonsai troverà nutrimento e vigore. Nello specifico, è meglio considerare alcune caratteristiche: tra queste, il fatto che il terriccio scelto abbia una buona ritenzione idrica, per trattenere l'acqua necessaria, ma allo stesso tempo anche un drenaggio adeguato, per eliminare l'acqua in eccesso. Non da meno una giusta aerazione per assicurare ossigeno alle radici.

Quando e come innaffiare il bonsai

Se innaffiato nel modo giusto, il bonsai può sopravvivere a lungo e garantirci delle belle (anche se piccole) soddisfazioni agronomiche. Per sapere quando è il momento giusto, basta un tocco: quando ci accorgiamo che il terriccio è asciutto (al tatto e alla vista) allora vuol dire che è ora di versare un po' di acqua. Nota bene: al di là delle “vitamine”, quindi concime e fertilizzanti, è sempre meglio evitare i ristagni nel sottovaso.

Ma il bonsai dove lo metto?

Il consiglio vale per (quasi) tutte le piante, ma ancora di più per il bonsai: è bene che sia posizionato in un luogo ben luminoso, con sbalzi di temperatura ridotti al minimo e umidità al punto giusto, quindi né troppa né troppo poca. Ci sono varietà più resistenti e altre meno, ma per non sbagliare è meglio che in autunno e in inverno la pianta resti in casa, al riparo, e solo in primavera e in estate possiamo metterla fuori.

Come potare il bonsai

Siamo arrivati alla parte più complicata, quella da veri pollici verdi: la potatura. Per garantire lunga vita (e un bell'aspetto) al nostro bonsai di casa, dovremmo fare molta attenzione a eliminare solo i rami e le foglie secche, e invece mantenere i rami più giovani (è da qui che nasceranno nuovi fiori o frutti). 

Oltre ai rami anche le radici possono essere tagliate: questa è un'operazione da effettuare in occasione del travaso – una delle fasi più importanti. Il travaso va ripetuto ogni anno, o una volta ogni due anni almeno finché la pianta non abbia sei anni di vita: come sempre, è ancora la primavera il momento migliore per farlo.

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