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Edilizia, la parola ai costruttori: "Basta nuove case, meglio ristrutturare"

Intervista al costruttore bresciano Giuliano Campana, da pochi giorni anche nuovo presidente dell'Ance, l'Associazione nazionale di categoria

“Questa è la strada da percorrere, bisogna ristrutturare. Anche per riportare i nostri centri storici alla loro vivibilità, anche per abbellirla. I paesi e le città possono rinascere se il centro storico riparte, e si ripopola”. Ma i problemi non mancano mai, burocrazia in testa. “Da una parte mi dicono che devo ristrutturare, e siamo i primi a pensarlo. Ma poi dall’altra ci sono tanti, troppi vincoli. Vincoli e costi, con il rischio di avere capitali immobilizzati per anni, scoraggiando così qualunque investitore”.

Ecco perché serve chiarezza, c’è bisogno di ascoltare. “Prima di legiferare sull’edilizia sarebbe meglio ascoltare chi vive e chi opera nel settore. Altrimenti le leggi vanno fuori dalla realtà”. Suggerimenti pratici, per ripartire. “Prima di tutto la chiarezza, soprattutto fiscale. Parliamo di Imu, Tari, Tasi: è impossibile che ogni 6 mesi possano cambiare le aliquote. Le cose vanno fatte semplici, è inutile togliere l’Ici per motivi elettorali e poi rimettere l’Imu. Come costruttori chiediamo poco: una tassa unica, una per la prima casa e una per la seconda casa, così che la gente sappia cosa deve pagare. E poi l’Iva al 10%, per tutti: così magari ci liberiamo delle cose sporche, degli inganni e dei sotterfugi”. E la ripresa? “Nella ripresa ci crediamo”. Chissà che il 2017 non sia davvero l’anno buono.

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