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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Test sierologici a Brescia: l'11% degli operatori sanitari ha avuto il Coronavirus

Proseguono i test sierologici in tutta la Lombardia: ad oggi ne sono stati effettuati più di 33mila. Solo il 10% della popolazione potrebbe aver contratto il virus: “Rischio di nuovi focolai”

Circa un operatore sanitario su dieci ha contratto il Coronavirus, così come la metà dei soggetti posti in quarantena dalle varie Ats lombarde: sono queste le prime evidenze che emergono dalle analisi dei test sierologici effettuati in tutta la regione, ad oggi (dal 23 aprile scorso) un totale di 33.306, effettuati tra personale sanitario (25.331, oltre il 76% dei test) e soggetti in quarantena fiduciaria (7.975).

“Dalle analisi emergono risultati interessanti – spiega l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera – Si conferma una limitata siero prevalenza media tra gli operatori sanitari, e si consolida l’indicazione in base alla quale le misure di quarantena hanno rappresentato un ottimo sistema per contenere la diffusione del virus: la metà dei cittadini in isolamento domiciliare non ha contratto il Covid, e di conseguenza non ha rischiato di trasmetterlo”.

Test sierologici in provincia di Brescia

Nel dettaglio, sono più di 9mila i test sierologici effettuati in provincia di Brescia, a cui si aggiungono altri 750 test dell’Ats Montagna, che comprende la Valle Camonica. Nel Bresciano sono stati analizzati gli anticorpi di 937 soggetti in quarantena: di questi 504 sono risultati positivi (il 53,8%) e 418 negativi (44,6%), con 15 ancora dubbi. Tra gli operatori sanitari sono 903 i positivi (l’11,2%) e 7.102 i negativi (l’87,8%).

Per quanto riguarda l’Ats Montagna, dei 467 soggetti in quarantena sottoposti a test 278 sono risultati positivi (il 59,5%) e 182 negativi (il 39%); tra gli operatori sanitari sono 27 i positivi (il 9,5%) e 257 i negativi al test (il 90,5%). Nelle zone più colpite aumenta il numero dei positivi sia tra i soggetti in quarantena che gli operatori sanitari.

I risultati a Bergamo e Mlano

Nel territorio di Ats Bergamo, sono 1.535 su 2.603 (il 59%) i soggetti in quarantena che hanno contratto il virus, e solo 950 negativi (il 36,5%). Tra i 4.609 operatori sanitari sottoposti a test sono 1.110 i positivi, il 24,1%, percentuale più che doppia che la media regionale, e 3.391 i negativi (il 73,6%). Diversa la situazione in Ats Milano, ad oggi il territorio numericamente più colpito ma dove la furia dell’epidemia è stata più contenuta.

Sono 2.343 gli operatori sanitari sottoposti a test sierologico: di questi 373 sono risultati positivi (il 15,9%) e 1.933 negativi (l’82,5%). Sono invece 579 i soggetti in quarantena sottoposti a test, con 224 positivi (il 38,7%) e 349 negativi (il 60,3%). Sulla base dei primi dati, la proiezione più attendibile, sul totale della popolazione, è quella legata agli operatori sanitari: in ogni caso, meno del 10% dei lombardi potrebbe aver contratto il virus (con le dovute eccezioni nelle zone più colpite, tra cui Brescia e Bergamo).

Il rischio di nuovi focolai

“Da questi ulteriori dati preliminari – spiega ancora Gallera – risulta che la maggior parte dei cittadini non è mai entrata in contatto con il virus e quindi è potenzialmente suscettibile. Il rischio di nuovi focolai è concreto e le misure per la ripartenza devono tenere conto di questo aspetto”. Solo in provincia di Brescia sono ben 6 i paesi osservati speciali.

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