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Salute San Felice del Benaco

I dottori vanno in pensione: 800 persone senza medico di base

Succede a San Felice, dove due medici di medicina generale sono appena andati in pensione: 800 i residenti senza medico che dovranno sceglierlo a Salò

I dottori vanno in pensione e 800 persone rimangono senza medico di base: succede a San Felice del Benaco, dove in questi giorni le acque si sono inevitabilmente agitate. A seguito del pensionamento della dottoressa Nicoletta Maroggi e del dottor Gianfranco Rogozinski, medici di base sia nel capoluogo che nella frazione di Portese, tutti i loro pazienti (appunto, circa 800), oltre alle inevitabili fatiche burocratiche del cambio di medico, dovranno sceglierne un altro tra quelli che ricevono a Salò.

La corsa ai posti liberi e le proposte del Comune

In realtà c'è anche un altro medico in servizio a San Felice, la dottoressa Marina Romanini: ma i posti che si erano liberati si sono immediatamente esauriti. L'amministrazione comunale fa sapere di aver contattato immediatamente Ats, in cerca di una soluzione in tempi rapidi: la proposta principale è quella di trasferire a San Felice e Portese, almeno per poche ore alla settimana, i medici che oggi ricevono soltanto a Salò.

Al via la raccolta di firme

Contestualmente è stata avviata una raccolta firme, che saranno allegate a una lettera, a firma del sindaco Simone Zuin, che sarà appunto consegnata ad Ats, l'Agenzia di tutela della salute che ha competenza sulle nomine. “La maggior parte degli utenti assistiti dai medici andati in pensione - scrive il primo cittadino – prestavano servizio a utenti della terza età. E' noto che a San Felice vivano persone di età superiore ai 60 anni, con una percentuale del 30% sul totale dei residenti, e da questa evidenza nasce la nostra concreta preoccupazione”.

“L'assenza del medico di base sul territorio comunale – continua il sindaco – comporta gravi e pesanti difficoltà per tutte queste persone, e anche per quelle che non dispongono di mezzi propri per poter accedere agli ambulatori nei Comuni limitrofi. Da parte della nostra amministrazione c'è la piena disponibilità a mettere in campo tutte le azioni che possano agevolare la risoluzione del problema”. Nella raccolta di firme, “a supporto della richiesta per il reintegro dei posti vacanti dei medici di medicina generale”, si chiede anche “la nomina di un medico di base supplente che operi direttamente a San Felice”.

La replica di Ats

Sulla vicenda interviene ovviamente anche Ats. “La scelta di sostituire o meno un medico in uno specifico Comune – si legge in una nota – non è frutto di una libera scelta di Ats, ma di una decisione condizionata dai termini giuridici dell'Accordo collettivo nazionale della Medicina regionale e delle relative declinazioni a livello regionale. Nel caso specifico di San Felice non è consentito procedere con un incarico a un medico sostituto provvisorio: non si tratta di risparmiare risorse, perché è risaputo che il compenso dei medici di medicina generale deriva da un'assegnazione pro-capite, dipendente dal numero di cittadini assistiti, e dal momento che tutti i cittadini a San Felice hanno o avranno un proprio medico in sostituzione dei due medici in quiescenza, l'investimento per Ats non sarà soggetto a riduzione”. Nelle prossime settimane si provvederà all'attivazione di uno sportello straordinario di scelta e revoca, oltre a un accordo con la farmacia di San Felice per agevolare (in loco) il ritiro delle prescrizioni.

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