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Coronavirus, Fase 2: a chi viene fatto il tampone in Lombardia

Già eseguiti più di 180mila test sierologici direttamente dalla Regione: i positivi al Coronavirus sono circa l'8%. Ecco a chi viene fatto il tampone in Lombardia

Nei giorni del nuovo boom di contagi (più 402 nelle ultime 24 ore, quasi l'80% del totale dei nuovi casi italiani) si torna a parlare della necessità di fare più tamponi possibile, per monitorare così la curva epidemica anche nel pieno della Fase 2, mentre proseguono le riaperture delle varie attività (da poche ore anche i centri termali) e dalla metà di giugno dovrebbero riaprire anche le frontiere internazionali.

A chi viene fatto il tampone in Lombardia

Ma chi può o deve essere sottoposto al tampone orofaringeo per la verifica in tempo reale di un'eventuale positività al Covid-19? Lo spiega proprio la Regione, in una breve nota.

  • Ospedale. Vengono sottoposti al tampone in ospedale i cittadini che ricorrono al servizio dell'emergenza urgenza con sintomi dichiarati, i cittadini in fase di ricovero per attività ospedaliere programmate, i pazienti e gli operatori con sintomatologia, i pazienti guariti clinicamente in attesa di verifica della negativizzazione.
  • Territorio. Vengono sottoposti al tampone i cittadini e i loro contatti, con sintomi influenzali o temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo, con segnalazione all'Ats (l'Agenzia di tutela della salute) da parte del medico di base o del datore di lavoro, ma anche i cittadini con esito positivo al test sierologici.

I test sierologici, lo ricordiamo, possono essere effettuati liberamente nei vari laboratori privati del territorio, anche a domicilio: servono a monitorare la presenza di immuglobine (anticorpi) che di fatto sono la traccia del Coronavirus. I test sono di due tipi: per la verifica di un'infezione recente o per la verifica di un'infezione più lontana del tempo. I prezzi variano da (circa) 35 a 65 euro, più il costo del prelievo: in caso di positività, come detto, la norma prevede che venga effettuato anche il tampone orofaringeo.

Test sierologici: l'8% positivo anche al tampone

Dall'inizio della fase di test post-emergenza la Regione ha effettuato 173.659 test sierologici per l'individuazione di anticorpi neutralizzanti a 78.838 cittadini, in base alle segnalazione di Ats e dei medici di base, e a 94.821 operatori sanitari. “Gli esiti di queste analisi – spiega l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera – hanno individuato 24.218 cittadini (il 30,8%) e 12.069 operatori (il 12,7%) positivi, ai quali è stato già effettuato o prenotato il tampone di verifica”.

Ad oggi, circa l'8% dei cittadini in quarantena positivi al test sierologico lo è anche per il successivo test molecolare: la percentuale, per fortuna, scende all'1% per quanto riguarda gli operatori sanitari. In questi giorni, riferisce ancora Gallera, “è stata avviata anche una campagna di screening sierologico agli operatori delle forze dell'ordine, in base a un programma specifico elaborato dalle Ats e dalle Prefetture”. 

Altre segnalazioni da medici e datori di lavoro

Al di là dei test programmati, si aggiungono altre 9.178 segnalazioni (dati aggiornati al 3 giugno) di cittadini con sintomatologia influenzale oppure con temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi rilevata sul luogo di lavoro. “Tutte queste richieste – chiosa Gallera – sono state prese in carico dalle Ats di riferimento. Nell'80% dei casi è stato già eseguito il tampone: gli esiti dei tamponi effettuati hanno riscontrato una positività del 9%”.

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