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Alimentazione

Perché lo zucchero fa male: meglio evitare di consumarne troppo

Ogni giorno rischiamo di consumare il doppio dello zucchero consigliato: ecco perché fa male, come evitare conseguenze per la salute

Buono, buonissimo: ma anche particolarmente dannoso per il nostro corpo. Parliamo dello zucchero raffinato, presente in tantissimi alimenti ma che è ormai considerato tra le cause principali di molte malattia legate allo stile di vita e all'alimentazione, tra cui diabete, colesterolo e obesità. Non solo: per le sue caratteristiche è in grado di creare una vera e propria dipendenza (manco fosse una droga). Meglio correre ai ripari, allora: e cominciare a ridurne l'uso e il consumo il prima possibile.

Perché lo zucchero fa male

Ma perché lo zucchero (in grandi quantità) fa così male? Tutto comincia dai “meccanismi” del nostro corpo. Ovvero: quando si ingerisce qualcosa di dolce nel nostro organismo si alza la glicemia, il livello di zuccheri nel sangue, a cui reagiamo producendo un ormone chiamata insulina. Questo processo si chiama ipoglicemia reattiva, e significa che poche ore dopo aver mangiato tanto zucchero si avverte un impeto di energia accompagnato però dal desiderio di mangiarne ancora.

Sembra esagerato, ma il British Journal of Sports Medicine ha voluto dimostrare come il consumo eccessivo di zucchero raffinato (dal saccarosio alle farine raffinate) sarebbe in grado di avere effetti sul cervello addirittura simili a quelli provocati dalle sostanze stupefacenti. Certo non si arriva a vere e proprie crisi di astinenza, ma di fatto più si consuma zucchero, e più se ne consumerebbe.

Gli effetti negativi del troppo zucchero

Oltre al rischio delle malattie citate poche righe fa, o delle celebri conseguenze sulla nostra dentatura, lo zucchero può causare dei picchi di insulina che hanno effetti negativi anche sull'umore, esponendoci a sbalzi repentini e incontrollati. Sul fronte corporeo, invece, a lungo andare potrebbe provocare problemi alla pelle, peggiorare la qualità del sonno, mal di testa frequenti, tensioni addominali, candidosi e colon irritabile.

Non da meno l'effetto tra i più noti: lo zucchero fa ingrassare velocemente, perché fornisce solo energia e nessun tipo di elemento nutritivo, ed è dunque ricco di calorie “vuote”. In ultimo, ma non per importanza, il problema della cosiddetta “fermentazione”: lo stomaco si gonfia, ci sentiamo appesantiti e subito stanchi.

Come ridurre il consumo di zucchero

Partiamo da un presupposto che dovrebbe farci subito riflettere: in media consumiamo fino al doppio della quantità giornaliera raccomandata di zuccheri senza esserne consapevoli. E potrebbe non bastare ridurre o eliminare i dolci, le caramelle, il cioccolato o le bibite gassate: lo zucchero in varie forme è presente anche nel latte, nello yogurt e nella frutta, e in quasi tutti gli alimenti di preparazione industriale.

Per questo è facile cadere nei disturbi legati alla dipendenza da zucchero: magari ci siete già dentro, senza saperlo. Questi alcuni piccoli accorgimenti per ridurre il consumo di zucchero:

  • iniziare una dieta detox, per facilitare il processo di disintossicazione dell’organismo;
  • evitare l’utilizzo dei dolcificanti, in particolare dell'aspartame, poiché dannosi per la salute;
  • assumere le giuste quantità di carboidrati complessi e fibre (cereali e farine integrali, legumi, frutta);
  • ridurre gradualmente l’assunzione di zucchero, iniziando dagli alimenti ricchi di zuccheri semplici, come bibite, bevande, gassate, succhi di frutta, alcol, caramelle, salse, cereali e farine raffinati, dolci, biscotti e panini.

Come in una vera fase di disintossicazione, ricordiamo, almeno i primi giorni potremmo dover affrontare alcuni effetti indesiderati: tra questi un po' di stanchezza, mal di testa, qualche pensiero annebbiato di troppo, irritabilità caratteriale e pure qualche disturbo gastrointestinale. Ma superata questa fase, tutto andrà meglio. 

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