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I colori delle regioni dopo Pasqua: oggi la nuova ordinanza di Speranza

Il nuovo monitoraggio Iss-ministero della Salute è in arrivo oggi. Dopo il lockdown per le festività pasquali molte regioni resteranno in zona rossa per i dati ancora sopra la soglia critica di 250 nuovi positivi settimanali ogni 100mila abitanti, mentre soprattutto una spera nell'arancione da mercoledì 7 aprile. Ecco cosa potrebbe cambiare

Per quanto riguarda Brescia e la Lombardia, c'è poco da sperare. Il governatore Attilio Fontana è stato piuttosto chiaro: "Certi dati stanno migliorando, come l'Rt che si è abbassato in maniera considerevole, ma abbiamo ancora valutazioni negative legate a occupazione di ospedali e terapie intensive. Penso che saremo zona rossa per tutta la settimana di Pasqua. Mi auguro che finito il periodo delle vacanze pasquali si possa ricominciare a respirare".

Se per la nostra regione si attenderà fino al prossimo venerdì per un eventuale cambio di casacca (e tutti si auspicano che sia arancione), è invece atteso per oggi, venerdì 2 aprile, il nuovo monitoraggio sull'evoluzione dell'epidemia dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, il primo report del mese in corso. In base ai dati aggiornati sulla curva epidemiologica, il ministro della Salute Roberto Speranza potrebbe emanare una nuova ordinanza sugli eventuali cambi di colore di alcuni territori dopo il lockdown per le festività pasquali dei giorni 3, 4 e 5 aprile.

Il governo Draghi continua a mantenere la linea del rigore per arginare l'epidemia e, secondo l'ultimo decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri, da mercoledì 7 e fino al 30 aprile tutto il Paese sarà in zona arancione o rossa, salvo eventuali deroghe con restrizioni più soft per alcuni territori dopo una verifica a metà mese. Vediamo cosa potrebbe cambiare nel sistema dei colori per le fasce di rischio covid con il monitoraggio di oggi.

I colori delle regioni nell'ordinanza di Speranza di oggi 2 aprile

Pochi i cambiamenti previsti rispetto alla situazione in cui si trova l'Italia ora. Molte delle regioni già in fascia rossa vi rimarranno. Al momento ci sono undici regioni in zona rossa, più la provincia autonoma di Trento: Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Campania e Calabria. In zona arancione invece abbiamo: Lazio, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria e provincia autonoma di Bolzano.

Dopo le analisi dei dati della cabina di regia di oggi, solo la Campania dovrebbe passare in zona arancione da mercoledì 7 aprile. E questo perché per due settimane consecutive la regione guidata da Vincenzo De Luca è stata nella fascia più alta di rischio, nel report della settimana scorsa aveva già numeri da zona arancione e viaggia stabilmente sotto la soglia dei 250 contagi settimanali ogni centomila abitanti, con l'indice Rt sceso intorno a 1.

L'ordinanza che ha stabilito l'ingresso della Campania in zona rossa scade il 6 aprile, il giorno dopo Pasquetta, e dunque se anche nel monitoraggio Iss-ministero della Salute di oggi la regione dovesse confermare ufficialmente valori da zona arancione potrà passare nella fascia con minori restrizioni da mercoledì 7 aprile, a meno che non sia direttamente il vulcanico De Luca a chiedere esplicitamente al governo di restare ancora in zona rossa.

Le regioni che restano in zona rossa anche dopo Pasqua

E le altre regioni? Dei dodici territori attualmente in zona rossa (compresa la provincia autonoma di Trento), alcuni hanno ancora numeri elevati per quanto riguarda i casi e i ricoveri negli ospedali. Otto delle dodici regioni in zona rossa hanno al momento dati di incidenza dei contagi al di sopra della soglia critica di 250 nuovi positivi ogni 100mila abitanti, il limite che fa scattare il lockdown in automatico. Si tratta di Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Emilia-Romagna, Puglia, Lombardia, Toscana e Marche. Alcune regioni in zona rossa - nello specifico: Calabria, Veneto e provincia di Trento - hanno invece dati in leggero calo e sotto la soglia di allarme, ma non abbastanza per prendere in considerazione una promozione in zona arancione.

Ecco perché la nuova ordinanza di Speranza dovrebbe confermare per tutte queste regioni il colore rosso per almeno un'altra settimana. Stando alle regole attuali, una regione deve obbligatoriamente restare nella fascia di rischio più alto per almeno due settimane: per essere riclassificata deve avere per 14 giorni consecutivi uno scenario da livello di rischio inferiore rispetto a quello per cui si sono rese necessarie le restrizioni. Solo la Campania è in questa situazione.

Per la Lombardia, come scritto in apertura, il governatore Attilio Fontana è stato chiaro. Nulla da fare per questa tornata, si resta in rosso. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, non è invece pessimista su un possibile ritorno in area arancione: "I dati del Veneto non sono aggressivi e in crescita, auspico - ha detto - che ci sia una inversione di tendenza. L'Rt è a 1.12, l'incidenza a 226,8 sotto la soglia del 250, le terapie intensive sotto soglia 30. Se saranno confermate le nostre proiezioni noi auspichiamo un passaggio di colore".

Le regioni in zona arancione: la Sicilia rischia

Abruzzo, Lazio, Umbria, Liguria, Molise, Sardegna, Basilicata e provincia autonoma di Bolzano resteranno in zona arancione. Chi rischia invece di passare dall'arancione al rosso potrebbe essere la Sicilia. Il 31 marzo sono state istituite altre sei zone rosse. Diventano, così, 27 sul territorio regionale. Da considerare anche il caso della presunta manipolazione dei dati sull'emergenza covid, che ha portato a tre arresti e alle dimissioni dell'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e il "riallineamento" che ha fatto schizzare verso l'alto alcuni indicatori.

Ricapitolando:

  • regioni in zona rossa attualmente: Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, provincia autonomia di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Campania e Calabria;
  • regioni in zona arancione attualmente: Lazio, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria e provincia autonoma di Bolzano;
  • tutte le regioni italiane sono in zona rossa nei giorni 3, 4 e 5 aprile per il lockdown di Pasqua;
  • la Campania è l'unica regione che dovrebbe passare in zona arancione da mercoledì 7 aprile;
  • la Sicilia è l'unica regione che potrebbe passare in zona rossa.

Cosa cambia tra zona rossa e zona arancione

Quali sono le differenze tra le due zone? Cosa si può fare (e non si può fare) in zona arancione e zona rossa? Ecco le regole su spostamenti, visite ad amici e parenti, negozi, ristoranti e scuola. Le visite a parenti e amici in zona rossa sono vietate, tranne che dal 3 al 5 aprile in ambito regionale e seguendo le regole della zona arancione. In zona arancione è consentito, in ambito comunale e nel rispetto del coprifuoco (5-22), lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nei limiti di due persone ulteriori (esclusi minori di 14 anni, disabili o persone non autosufficienti conviventi) rispetto a quelle che già vivono lì.

Si può andare nelle seconde case, in qualunque fascia (bianca, arancione e rossa) si trovino. Come previsto dalle Faq del governo, vi ci si può recare soltanto "il nucleo familiare e solo se la casa non è abitata da altri. Bisogna dimostrare di essere proprietari o affittuari dell’abitazione prima del 14 gennaio 2021. In zona arancione valgono le stesse regole della zona rossa. Si può andare liberamente nella propria seconda casa, ma senza amici o parenti, purché sia stata affittata o comprata prima del 14 gennaio. Alcune regioni hanno però emanato ordinanze restrittive anche sulle seconde abitazioni.

In zona rossa sono chiusi i negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie. Stop ai mercati, salvo la vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Fermi anche parrucchieri, barbieri e centri estetici. Restano aperti i negozi che vendono alimentari. In zona arancione non sono previste limitazioni alle categorie di prodotti acquistabili. Nei festivi e prefestivi sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei mercati e dei centri commerciali. Impossibile mangiare fuori o bere un caffè all'interno di un bar nelle regioni in zona rossa: queste attività sono infatti chiuse al pubblico.

Resta sempre possibile l’asporto o la consegna a domicilio. Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18, per le enoteche e i ristoranti fino alle 22. Bar e ristoranti sono chiusi al pubblico anche in zona arancione. Resta sempre possibile l’asporto o la consegna a domicilio, con gli stessi orari previsti per le aree più a rischio covid.

E gli spostamenti? In zona rossa non si può uscire di casa se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, quindi niente spostamenti anche all’interno del comune. Vietato andare, ovviamente, fuori comune o fuori regione se non per i soliti motivi di lavoro, salute o necessità, che invece consentono lo spostamento. Sempre consentito il ritorno alla residenza, domicilio o abitazione. In zona arancione ci si può muovere liberamente all’interno del proprio comune. Anche qui è vietato uscire fuori regione se non per i motivi di lavoro, salute o necessità da "giustificare" con il modulo di autocertificazione che potete scaricare qui.

Dal 3 al 5 aprile quindi scatterà la zona rossa in tutta Italia. Il lockdown sarà simile a quello di Natale, anche nelle deroghe: si avrà la possibilità di visitare amici e parenti (massimo due adulti ed eventuali minori di 14 anni) all'interno della regione e anche in zona rossa, cosa che è stata vietata fino a ieri. Le regole consentono un pranzo con i familiari e con gli amici sia a Pasqua che a Pasquetta, mentre vietano la tradizionale gita fuori porta nei parchi o sui litorali. Ecco quindi le regole valide per sabato, domenica e lunedì:

  • Spostamenti: il coprifuoco con il divieto di spostamento è in vigore tra le 5 e le 22 salvo motivi di necessità, salute o lavoro con autocertificazione; è vietato spostarsi da una regione all'altra a meno di avere motivi di lavoro, salute, urgenza;
  • ci si può spostare tra regioni se ci si reca in una seconda casa, ma solo se le ordinanze regionali non lo impediscono;
  • il pranzo di Pasqua e Pasquetta 2021 sarà possibile con parenti e amici; da sabato 3 a lunedì 5 sarà possibile recarsi in casa d'altri accompagnati da minori under 14 ed eventuali disabili; si consiglia di non superare il limite di sei persone e di indossare le mascherine se si sta tra non conviventi;
  • è possibile andare all'estero ma solo nei paesi indicati dal Dpcm 2 marzo; gli spostamenti per raggiungere gli aeroporti sono autorizzati anche nelle zone rosse; è necessario il test per il coronavirus e una quarantena di cinque giorni al ritorno;
  • si può andare nelle seconde case tranne che in Campania, Puglia, Liguria e Toscana, Piemonte, Valle d’Aosta; per entrare in Sardegna e in Sicilia è necessario un test del tampone negativo due giorni prima o un certificato di vaccinazione;  
  • è consentita l'attività sportiva e motoria nei pressi della propria abitazione; si può fare attività sportiva individuale all'aperto. 

Viaggi all'estero

Sarà in vigore fino al 6 aprile l'ordinanza firmata dal ministro Speranza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell'Unione Europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone (molecolare o antigenico) alla fine dei 5 giorni. Una ordianza che mette un punto fermo dopo il caos scoppiato sugli spostamenti per le vacanze di Pasqua, libere per il turismo all'estero, ma vietati nelle zone rosse/arancioni in Italia.

Fonte: Today.it

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