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Shock sul Garda: centinaia di uccelli morti, i cigni si cibano delle loro carcasse

Una scena mai vista: un cigno reale che si ciba della carcassa di uno stornello. L'allarme lanciato dagli attivisti del WWF Bergamo-Brescia

Una scena mai vista, sul lago di Garda, e subito denunciata dagli attivisti del WWF Bergamo-Brescia: nella zona della Brema di Sirmione un cigno reale è stato inquadrato (e filmato) mentre si cibava della carcassa di uno stornello (nella foto, un dettaglio del “pasto”). E tutto intorno un paesaggio da film horror: centinaia e centinaia di cadaveri galleggianti, di uccelli morti.

Sono tutti storni, uccisi da una forma virale di salmonellosi (che sarebbe tipica degli storni): ne sono stati trovati a centinaia anche al porto della Zattera di Rivoltella, a Desenzano. Sono già stati rimossi, sia a Sirmione che Desenzano: i Comuni hanno fatto intervenire gli operai della Sirmione Servizi e della cooperativa Sole Sereno, che ha in gestione la pulizia dei porti desenzanesi.

Ma l'allerta rimane alta: nelle ultime settimane sono state recuperate centinaia se non migliaia di carcasse di stornelli morti, sulle coste del Garda e in particolare a Sirmione e Desenzano, per strada e sulle spiagge, perfino nei giardini privati della case.

Adesso sembrava ci fosse una tregua: ma tra mercoledì e giovedì i nuovi ritrovamenti hanno fatto subito scattare le misure sanitarie di rimozione e sanificazione. E poi c'è la strana (e inedita) forma di “cannibalismo” tra volatili.

Il commento del WWF

“Un cigno reale che si ciba della carcassa di uno stornello – scrive il WWF – Lo strano avvistamento è avvenuto mercoledì in Brema a Sirmione, dove durante i nostri controlli abbiamo notato questo trano comportamento. Tanto strano come tanto allarmante, in quanto la zona dove il cigno consumava il suo insolito pasto era invasa da centinaia di carcasse di storni”.

“A Sirmione e Desenzano – continuano gli attivisti – centinaia di carcasse sono arrivate portate dalle onde del lago, e ben visibili galleggianti su parecchie zone della costa. Abbiamo subito avvertito Ats e Istituto zooprofilattico di Brescia per segnalare un possibile pericolo di trasmissione della malattia tra volatili e altri animali. L'Istituto ha riferito che non ci sono stati casi e che comunque il virus è isolato tra gli storni. Ma è anche vero che finora non erano mai stati segnalati cigni che si cibani delle carni delle carcasse”.

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